È acclarato che l’essere umano sia ignorante, e che sulla base di questo compia azioni che vanno a proprio danno nell’illusione di migliorare la propria posizione economica e sociale, senza rendersi conto che in questo modo mina le sue radici sino a sradicarle, radici rappresentate dalla propria umanità.
L’essere umano è seduto su dei tesori di cui non si rende conto, contando sul fatto che la Terra sia una fonte inesauribile di risorse che devono essere utilizzate a scapito dei propri simili, infatti l’antico adagio che rimanda al segare il ramo sul quale si è seduti rende molto bene il momento che stiamo vivendo.
La natura viene continuamente violentata e la deforestazione che sta avvenendo nei paesi tropicali ne è una testimonianza, dove l’illegalità regna sovrana. Per la prima volta, come riportato dal quotidiano francese Le Monde, un grande studio pubblicato lo scorso 11 Settembre da Forest Trends, comunica che quasi la metà delladeforestazione nei paesi tropicali è dovuto alla conversione illegale delle terre in aziende agricole a favore del soddisfacimento dei principali paesi industrializzati, come Stati Uniti, Unione europea, compresi quelli emergenti come la Cina e l’India.
Circa il 25% della deforestazione illegale nei tropici serve a ricavare materie prime agricole, comeolio di palma, soia, carne di manzo, legname e tanto altro, al punto tale che, come affermato daMichael Jenkins di Forest Trends, quasi nessun prodotto sugli scaffali dei nostri supermercati è immune, dall’essere potenzialmente interessato a questo scempio, dove Brasile e Indonesia, sono i due principali paesi coinvolti in questo commercio illegale.
In Brasile la legge vigente è stata ignorata senza scrupoli, visto che il 90% della deforestazione avvenuta tra il 2000 e il 2012 era illegale, mentre l’80% della deforestazione sarebbe avvenuto in violazione della legge per la produzione dell’olio di palma, di cui circa tre quarti indirizzati verso i mercati d’esportazione. Possiamo dire comunque, che questo fenomeno è latente nella maggior parte dei paesi, monopolizzando illegalmente le aree protette e violando i diritti dei popoli indigeni.
In Papua Nuova Guinea, milioni di ettari di foreste, sono state convertite recentemente in terreni agricoli grazie a funzionari corrotti. Nel Congo, dove la produzione di olio di palma sta aumentando, la devastazione del territorio è all’ordine del giorno, inCamerun, il progetto di piantare le palme da olio chiamato Eracle è viziato da illegalità comprovata. In Colombia e Perù, la distruzione delle foreste sta dilagando, mentre in Bolivia, la soia esportata per il 75%, rappresenta il principale fattore di disboscamento illegale del paese.
In definitiva, i 20 paesi tropicali che sono stati presi in esame, rappresentano una minaccia per l’ecosistema di questo pianeta, sia dal punto di vista della natura, sia da quello economico. Questa deriva è comune a tutto il mondo, semplicemente in questi luoghi avviene maggiormente perché vi sono i polmoni verdi della Terra a cui sta venendo meno il respiro, e di conseguenza la vita su questo pianeta. Questo studio ha calcolato che questo disboscamento illegale rappresenta un giro di affari di oltre 60 miliardi di dollari.
Ci dovrebbe essere maggiore attenzione, in modo tale da accertarsi che i prodotti che vengono consumati, non vadano ad incentivare la distruzione illegale delle foreste, a causa di personaggi corrotti ormai alieni a questa umanità, ma l’avidità prorompente non tiene conto dei ritmi e delle possibilità di una vita che sarebbe in grado di soddisfare ogni abitante del pianeta azzurro. È un problema di ridistribuzione della ricchezza, ma ognuno sta cercando di tirare la coperta, che è notoriamente corta, dalla propria parte, lasciando sempre scoperta l’umanità di cui abbiamo bisogno per colmare la distanza fra i cuori.
I paesi che hanno sempre “mangiato” vogliono continuare a farlo sempre di più, quelli emergenti che si stanno sedendo alla tavola imbandita pretendono a loro volta di mangiare, tutti vogliono i pezzi migliori così da divenire satolli come otri… ma continuare a segare il ramo sul quale si è seduti, è scontato che si faccia un bel capitombolo, e prima o poi Madre Terra, valuterà che sia il caso di scrollarsi di dosso queste zecche succhiatrici di sangue.
Fonte, http://www.pandorando.it/
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