La contemplazione della bellezza di ciò che ci circonda dentro il nostro pianeta, sospinge chiunque a riflettere sulla grande sapienza di Colui che governa l’universo.
Un immensità e varietà di aspetti, troppo perfetti per rinchiudersi dietro a teorie distorte come il Big Bang ed altre ancora..
Basti pensare ad esempio, ma è solo uno dei tantissimi aspetti, al ciclo del sole. Quotidianamente la Sua mano fa spostare il sole da una zona ad un’altra, perché col rimanere sempre nei medesimi luoghi non distrugga con l’eccesso del suo calore l’ordinamento del cosmo. Ora lo guida verso la regione australe nel solstizio d’inverno, ora lo fa spostare verso le costellazioni equinoziali, e di là lo riporta verso il settentrione nel periodo del solstizio d’estate, in modo da assicurare alla regione terrestre, mediante il regolato spostamento, la giusta temperatura.. sapienza divina all’ennesima potenza!
Continuando, ha dotato l’astro di una temperatura proporzionata alla sua distanza dalla terra, tale da renderla abitabile senza bruciarla coi suoi raggi né isterilirla per il gelo.
L’osservatore attento può scorgere la sapienza divina anche nella varietà di forme, colori e succhi dei frutti della terra, nella differente morfologia e spessore delle foglie degli alberi, come pure nelle migrazioni stagionali di alcune specie di pesci in vista della riproduzione e nel comportamento del riccio di mare, che prevede l’arrivo di una perturbazione imminente…
Potrei proseguire con la perfezione delle percentuali che si trovano nell’ aria: di azoto, ossigeno, ecc., per la nostra respirazione o la perfezione che accade durante il ciclo della sintesi clorofilliana..
Oppure, analizzando bene il comportamento per esempio delle api, del cinguettio degli uccellini all’ inizio di ogni alba .. e quanto e tanti altri esempi potremmo aggiungere, senza “ dimenticare “ la perfezione dell’uomo stesso, del ciclo biologico, della funzione di ogni organo vitale…
Il che porta sempre più a riflettere quanto sia importante dare valore alla vita, al creato, al nostro sguardo rivolto con devozione quotidiano verso il cielo…
Nei vangeli sinottici ricorre l’espressione regno dei Cieli e/o regno di Dio che, di fatto, hanno lo stesso significato. La forma regno dei Cieli è adoperata da Matteo, perché scrive alla comunità cristiana di origine giudaica la quale anziché nominare Dio adopera un termine che lo sostituisce. Quindi cielo indica Dio. Anche noi anziché dire ‘grazie a Dio’ usiamo dire ‘grazie al cielo’.
L’apostolo Paolo narra di essere salito al ‘terzo cielo’ (2 Cor 12,2). Quest’espressione allude al fatto che il cielo s’immaginava diviso in tre sezioni, l’ultima della quale era quella dove abita Dio, o cielo dei cieli (cfr. 1Re 8,27). Il terzo cielo corrisponde al ‘Paradiso’ (2 Cor 12,4).
Vincenzo Lipari
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