Capita a volte di guardare la chiesa secondo canoni usuali dei rapporti tra persone, come in una comune assemblea di gente che si riunisce con le più disparate motivazioni.
C’è chi si riunisce per incontri sportivi, chi per comizi politici, chi per uno spettacolo, chi per una gita.
La chiesa tuttavia è un entità spirituale e con quegli occhi andrebbe sempre guardata.
È differente vedere un amico o un fratello in Cristo, come è differente guardare ad una donna o ad una sorella in Cristo. È differente guardare la moglie, il figlio o il padre, se appartengono a Cristo.
Quando noi spogliamo la chiesa della sua prerogativa Spirituale, abbiamo sotto gli occhi un insieme di persone che portano in se i mille difetti dell’uomo.
Egoismo o arroganza, menzogna e opportunismo serpeggiano nell’animo umano, il difetto appare anche tra le persone che frequentano la chiesa, se guardiamo le ” persone ” si vede, emerge in molti aspetti del comportamento, ma questa è solo una delle mille sfaccettature della comunità, della chiesa.
Spesso tendiamo a tralasciare la visione più importante, non guardiamo i fratelli con gli occhi dello Spirito.
Le nostre malformazioni caratteriali si rispecchiano negli altri, nei fratelli.
Nel mondo, dove quotidianamente si compete, dove si vive per una conquista tangibile è normale combattere, calpestare, ma nello Spirito è differente.
Per riempire bisogna svuotare, per amarsi bisogna dare, per essere ricchi bisogna diventare poveri, per sentirsi coperti bisogna spogliarsi, ed anche per vedere bisogna perdere la vista.
Credo che quando riconosciamo bene un difetto in un altra persona è perché sostanzialmente ci appartiene.
Notiamo subito il superbo, perché ” cozza” con la nostra superbia, l’avaro ci salta agli occhi perché mette in evidenza il nostro difetto. Lo stesso vale per chi ama competere ( anche ) in chiesa, ci troveremo a spingerci a strattonarci per una sedia in prima fila.
Ecco che la nostra debolezza ci fa puntare il dito. Guarda il ladro! Quello mette gli spiccioli nell’offerta, quello arriva sempre tardi al culto.
Quando guardiamo con gli occhi degli uomini vediamo le cose degli uomini!
Così ho pensato a Paolo, all’ Apostolo Paolo. Lui che nella vista fu bonificato…
ATTI cap. 9 versi …
1 Saulo, sempre spirante minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote, 2 e gli chiese delle lettere per le sinagoghe di Damasco affinché, se avesse trovato dei seguaci della Via, uomini e donne, li potesse condurre legati a Gerusalemme.
Paolo aveva proprio una brutta immagine dei cristiani, quanti difetti a modo suo vedeva in loro, gentaglia senza alcun valore, lontani dalla legge, bestemmiatori. Persone da punire e perseguitare.
Eppure quelle persone sarebbero divenute la sua Chiesa, i suoi fratelli, le persone che avrebbe amato di più, e lo cita molte volte nelle sue epistole.
Dovette perdere la vista per acquisirne una interiore, che guarda nel profondo, gli occhi spirituali guardano così, come guarda il Signore! Attraverso gli occhi di Cristo, Dio vede la nostra eccellenza, lavata dalle cose del mondo appare priva di macchie.
ATTI cap. 1 versi …
3 E durante il viaggio, mentre si avvicinava a Damasco, avvenne che, d’improvviso, sfolgorò intorno a lui una luce dal cielo 4 e, caduto in terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?» 5 Egli domandò: «Chi sei, Signore?» E il Signore: «Io sono Gesù, che tu perseguiti. 6 Alzati, entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». 7 Gli uomini che facevano il viaggio con lui rimasero stupiti, perché udivano la voce, ma non vedevano nessuno. 8 Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla; e quelli, conducendolo per mano, lo portarono a Damasco, 9 dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda.
10 Or a Damasco c’era un discepolo di nome Anania; e il Signore gli disse in visione: «Anania!» Egli rispose: «Eccomi, Signore». 11 E il Signore a lui: «Alzati, va’ nella strada chiamata Diritta, e cerca in casa di Giuda uno di Tarso chiamato Saulo; poiché ecco, egli è in preghiera, 12 e ha visto in visione un uomo, chiamato Anania, entrare e imporgli le mani perché ricuperi la vista».
Così Paolo poté vedere i suoi fratelli in modo diverso, così diverso che ci lasciò una lettera tanto intensa nel parlare d’amore da farci capire che l’unica cura, il collirio per un ottima visione dei Fratelli è L’amore.
Per amore Dio ci ha dato il Suo Unigenito Figliolo, e per amore Cristo sopportò il vituperio della croce.
Ma la chiesa come vedeva Paolo?… Lui aveva recuperato una vista eccellente, ma la chiesa continuava a vederlo come colui che perseguitava LA VIA.
ATTI cap. 1 versi …
13 Ma Anania rispose: «Signore, ho sentito dire da molti di quest’uomo quanto male abbia fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. 14 E qui ha ricevuto autorità dai capi dei sacerdoti per incatenare tutti coloro che invocano il tuo nome». 15 Ma il Signore gli disse: «Va’, perché egli è uno strumento che ho scelto per portare il mio nome davanti ai popoli, ai re, e ai figli d’Israele; 16 perché io gli mostrerò quanto debba soffrire per il mio nome».
17 Allora Anania andò, entrò in quella casa, gli impose le mani e disse: «Fratello Saulo, il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada per la quale venivi, mi ha mandato perché tu riacquisti la vista e sia riempito di Spirito Santo». 18 In quell’istante gli caddero dagli occhi come delle squame, e ricuperò la vista; poi, alzatosi, fu battezzato.
L’obbedienza alla PAROLA è la tutela al nostro operato, La sottomissione è garanzia di copertura. Il solo modo possibile affinché le cose siano in ordine come Il Signore le ha disposte.
Francesco Blaganò | notiziecristiane.com
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