LA CHIESA NON È NELLE MANI DI UN UOMO

984030_578614382184025_1549868942_nPoco tempo fa, con l’articolo ‘La famiglia: un’istituzione umana o divina?’,  avevo cercato di stimolare la riflessione sulla natura divina della famiglia, dato che molti (non cristiani soprattutto) tendono a misconoscere le origini dell’istituzione della famiglia: che risalgono alle prime parole che Dio rivelò nel periodo più prossimo alla creazione (del mondo e dell’uomo) e che si possono ritrovare nei primi capitoli del libro della Genesi (ossia il libro che ci parla – appunto – degli inizi di tutte le cose, compreso l’inizio dell’istituzione della famiglia).

Ora proporre un’altra riflessione per sottolineare la natura divina della chiesa sicuramente a molti (veri cristiani) sembrerà superfluo, se non addirittura scontato ed ovvio.

Ma il fatto è che in Italia una simile riflessione purtroppo non è scontata, probabilmente perché la maggior parte dei “cristiani” italiani non sono cristiani fondati su Cristo e sulla Sua parola, ma su altri fondamenti e su altre parole!

Quindi penso e spero di offrire un servizio a quei cosiddetti “cristiani” che dovrebbero sapere e forse non sanno che la chiesa non è nelle mani di un uomo e che se essi vogliono davvero far parte della chiesa di Cristo non devono, a loro volta, pensare di essere o di dipendere da un uomo.

Spero che questo articolo possa raggiungere coloro a cui le considerazioni qui presenti potrebbero servire a riflettere, per uscire dalle tenebre dell’ignoranza e pervenire alla luce della Verità di Cristo e del suo Evangelo.

La chiesa non è nelle mani di un uomo e, dunque – nella fattispecie della credenza dei cattolici romani – essa non è subordinata al papa.

Il clero romano, giocando sull’ignoranza (delle Scritture) del popolo, ha strumentalizzato e torto il senso di un versetto delle Scritture, per far sostenere alla bibbia quello che essa in realtà non sostiene. I cattolici, con i papi in testa, hanno interpretato il passo riportato nel vangelo di Matteo al capitolo 16 del verso 18 (ossia quello in cui è scritto:

“Tu sei Pietro e sopra questa roccia io edificherò la mia chiesa”)

Come se questo passo fosse la conferma dell’istituzione del papato. Per i cattolici, istruiti (o indottrinati) dai papi e dai cardinali, tale versetto equivarrebbe all’istituzione del papato, all’istituzione, ossia, della supremazia di Pietro e dei suoi successori sulla chiesa. Il passo di Matteo 16: 18 sarebbe, dunque, la pietra miliare, la base e il fondamento non solo del papato, ma dell’intera organizzazione della chiesa romano-cattolica, della sua gerarchia e della sua supposta suddivisione tra chierici (gli appartenenti ai vertici della sua organizzazione) e laici (ovvero il popolo, la gente comune esclusa dalla gerarchia ecclesiastica, la cui amministrazione – stan-do a quel versetto – apparterrebbe, appunto, solo al clero).

Ma davvero le cose stanno così? Davvero la bibbia parla di simili cose? Davvero la chiesa sarebbe nelle mani di un uomo (del papa)?

Poc’anzi ho detto che i membri della gerarchia cattolica possono far presa solo sugli ignoranti, su coloro che ignorano la bibbia, su coloro che non hanno avuto una reale esperienza spirituale col Signore e non sono – dunque – stati illuminati da Lui (Giovanni 1:), per comprendere il verso senso della parola di Dio.

Ma coloro a cui Dio ha fatto grazia di venire illuminati dalla Sua parola (Giovanni 8: 32) e, dunque, di non essere più preda delle “arti seduttrici dell’errore” (Efesini 4: 14), sanno che per conoscere la verità rivelataci da Dio nella ed attraverso la Sua parola, non bisogna prendere un versetto (o – come in questo caso – addirittura un versetto mutilato e non intero) e separarlo dal suo contesto (ossia dall’insieme degli altri versetti che compongono il discorso di cui esso è soltanto una parte) o dal resto dei versetti che la bibbia riporta sempre su un medesimo argomento o su una medesima dottrina. Qualcuno, infatti (giustamente), ha detto che “Un testo fuori dal contesto è un pretesto”! La parola di Dio, la bibbia, ci ammonisce sul metodo corretto per comprendere onestamente ed integra-mente un principio, una regola o una dottrina. Nel salmo 119 al versetto 160 troviamo infatti scritto così:

“La somma della tua parola è verità”

Volendo seguire dunque il consiglio della parola di Dio (e non le arti seduttrici dell’errore e dell’inganno degli uomini che cercano di manipolare e distorcere le Scritture – 2 Pietro 3: 16 -) atteniamoci al suddetto principio per vedere come la bibbia non afferma e non sostiene affatto l’idea dell’istituzione del papato.

Faremo così:

  1. Esamineremo il contesto del versetto di Matteo 16: 18, ossia i versetti che vanno dal verso 13 al verso 23 sempre del capitolo 16 del vangelo di Matteo;
  2. Confronteremo tutto il discorso del suddetto contesto con altri punti della bibbia, per vedere se:

b’) altri punti della Scrittura confermano l’idea dell’istituzione di una capo fra gli apostoli, ovvero di un capo umano nella chiesa cristiana o se, viceversa

b’’) il resto dei punti della Scrittura contraddice e smentisce l’idea dell’istituzione di un capo umano sulla chiesa.

Seguendo questo procedimento avremo le possibilità:

  1. di attenerci al principio della Scrittura che dice che “La somma della parola fa la verità” (e, infatti, confrontando il passo di Matteo 16: 18 con altri versetti, non avremo un versetto isolato dal contesto, ma un versetto confrontato e paragonato con altri che parlano dello stesso argomento (ovvero di Colui che è il capo della chiesa) e dal cui quadro – completo – si potrà avere una visione migliore e, dunque, più chiara e più vera;
  2. Di non comportarci come coloro che cercano di manipolare le Scritture attraverso l’uso esclusivo di certi versetti (quelli che a loro convengono) e l’esclusione di altri (quelli che a costoro non converrebbe citare).

1 PASSO   Esame del contesto del passo di Matteo 16: 18 (Matteo 16: 13 – 23)

La confessione di Pietro

13“Poi Gesù, giunto dalle parti di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: “Chi dicono gli uomini che io, il Figlio dell’uomo, sia?”.

 14 Ed essi dissero: ”Alcuni Giovanni Battista, altri Elia, altri Geremia, o uno dei profeti”.

15 Egli disse loro: “E voi, chi dite che io sia?”.

16 E Simon Pietro, rispondendo, disse: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.

17 Allora Gesù, rispondendo, gli disse: “Tu sei beato, o Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli.

18 Ed io altresì ti dico che tu sei Pietro, e sopra questa roccia io edificherò la mia chiesa e le porte dell’Ades non la potranno vincere.

19 Ed io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto nei cieli”.

20 allora egli ordinò ai suoi discepoli di non dire ad alcuno che egli era Gesù, il Cristo.

21 Da quel momento Gesù cominciò a dichiarare ai suoi discepoli che era necessario per lui andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, essere ucciso e risuscitare il terzo giorno.

22 Allora Pietro lo prese in disparte e cominciò a riprenderlo, dicendo: “Signore, Dio te ne liberi; questo non ti avverrà mai”.

23 Ma egli, voltatosi, disse a Pietro: “Vattene via da me Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini”.

Esame del suddetto contesto (attraverso la sottolineatura di alcuni suoi aspetti e particolari):

  • Gesù chiede ai suoi discepoli chi pensano e credono che Egli sia
  • Pietro dice “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”
  • Gesù dice a Pietro che egli è beato perché non la sua carne o il suo sangue (ossia le sue capacità umane) gli hanno rivelato (ovvero fatto comprendere) la verità secondo cui Gesù è il Cristo (cosa che, in effetti, ancora molti non hanno riconosciuto, perché guidati dai propri sensi, dalla propria razionalità dai propri dogmi, ma non da Dio)
  • Dopo che Pietro ha confessato che Gesù è il Cristo Gesù dice “Io altresì ti dico che tu sei Pietro e sopra questa roccia edificherò la mia chiesa”

È importante soffermarsi su una “piccola” parolina detta da Gesù: altresì.

Cosa significa? Significa ‘Io ti aggiungo’ (a quello che Pietro ha detto e confessato)

  • E cosa ha aggiunto Gesù? Alle parole appena dette da Pietro (“Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”) Gesù ha aggiunto le seguenti: “Tu sei Pietro e su questa roccia edificherò la mia chiesa e le porte dell’Ades (in questo contesto significa le porte dell’inferno) non la potranno vincere (ovvero sopraffare, come a dire che sulla chiesa Satana non avrebbe potuto prevalere).
  • Poi Gesù annuncia la sua imminente passione ed uccisione
  • Pietro si oppone alle parole e alla profezia di Gesù
  • Gesù dice a Pietro “Vai via da me Satana, poiché tu mi sei di scandalo in quanto non hai il senso delle cose di Dio

Fermiamoci un attimo sin qui per fare alcune considerazioni

  • Gesù non ha detto a Pietro “Io fonderò su te la mia chiesa”, ma “Su questa roccia io fonderò la mia chiesa”;
  • Gesù ha detto che sulla sua chiesa le porte dell’Ades (ossia dell’inferno e dunque Satana) non avrebbero prevalso (verso 18). Ma se rileggiamo i versi dal 21 al 23 vediamo che, invece, Satana avrebbe prevalso sulla chiesa nell’ipotesi che Pietro fosse quella “roccia” sulla quale (stando all’interpretazione della chiesa cattolica romana e dei papi) Gesù avrebbe fondato la “sua” chiesa!

In pratica le parole di Gesù verrebbero subito smentite (qualora si tenda a pensare che la “roccia” di cui si parla nel contesto dei versetti di Matteo 16: 13 – 23 sarebbe Pietro, visto che proprio di Pietro Satana si serve, per mettergli in bocca la seguente tentazione “Ciò non ti avverrà mai”. In effetti Satana, per mezzo di Pietro, tentava ancora di sviare il Signore dal piano di salvezza per noi)!

Dunque:

  1. O Gesù si è contraddetto (e per tenere in piedi la contraddizione e la smentita delle parole di Gesù basta credere che la roccia su cui Gesù avrebbe edificato la sua chiesa sarebbe Pietro);
  2. “o” Gesù non si è contraddetto (e per dimostrare la solidità e la coerenza delle parole di Gesù basta capire che la roccia di cui parla Gesù non è Pietro, ma Gesù stesso. Infatti “se” la roccia è Cristo è vero che su di Lui Satana non ha prevalso – e non prevarrà mai -)

Prime conclusioni (dall’esame del contesto del passo di Matteo 16: 13 – 23):

  • Se si crede che Pietro è la “roccia” e il fondamento della chiesa Gesù si è contraddetto;
  • Se si capisce che la roccia non è Pietro, ma Cristo allora Gesù non si è contraddetto

Allora, poiché penso e credo che Gesù non si è contraddetto, vorrei andare avanti per esaminare altri passi delle Scritture, per far vedere come questi sostengono, appunto, che la roccia non è Pietro, ma Cristo:

  • Leggere Atti 4: 10 – 12 in cui Pietro parlando dice che la pietra è Cristo e non già lui stesso;
  • Leggere Efesini 2: 20 – 22 in cui l’apostolo Paolo spiega chi è il fondamento (o roccia) degli apostoli e dei profeti);
  • Efesini 4: 15 ci dice chi è il Capo della chiesa;
  • Efesini 5: 23 ribadisce che il Capo della chiesa è Cristo
  • Colossesi 1: 18 in cui è scritto che il Capo della chiesa e colui che ha il primato è Cristo

Dall’esame delle Scritture che abbiamo visto e fatto insieme credo che ogni sincero lettore potrà prendere atto di quale sia la Verità che emerge dalla bibbia, che è la parola di Dio.

Poiché come dice la bibbia “La fede viene dall’udire e l’udire si ha per mezzo della parola di Cristo” (Romani 10: 17) spero che coloro che vorranno fondare la propria fede su Cristo e non su un uomo o sulle tradizioni degli uomini (cadendo nell’errore di un culto vano – a “Dio” – v. Marco 7: 7) faranno tesoro di quanto visto nella Scrittura. Anche se questo dovesse rimettere in discussione la propria umana visione o cultura o tradizione!

Abbiamo visto che coloro che credono che la “roccia” sia “Pietro” lasciano prevalere Satana nella chiesa (ovvero sono esposti alle sue manipolazioni, ai suoi inganni e alle sue distorte dottrine).

Ma coloro che troveranno in Cristo la Roccia della propria salvezza e liberazione (dall’inganno e dall’errore) non dovranno temere la prevaricazione di Satana (né nella chiesa – che è fondata su Cristo – né nelle proprie menti, che saranno protette dall’elmo della verità della parola di Cristo – Efesini 6: 17).

Spero che queste semplici riflessioni e considerazioni possano aiutare i lettori a capire …in quali mani ad essi conviene credere di essere.

Dio vi benedica

Enzo Maniaci | Notiziecristiane.com

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