LA CHIESA FARISAICA

Mi capita di assistere ad un fatto che un po’ mi sconcerta: Anche in questo tempo tra coloro che si dichiarano credenti, cristiani, o fedeli, il sentimento d’orgoglio farisaico è vivacemente presente.
Non per tutti ovviamente, la sposa di Cristo è per vocazione Pura, ripiena di Spirito Santo, esente da ogni sentimento di orgoglio, Umile e Devota.
La chiesa religiosa come le comunità protestanti sono contaminate da “santo arrivismo”.
Appena si comprende come funziona la chiesa o Comunità e si entra a farne parte “mondanamente” ci si domanda come serviremo il Signore.
Conseguentemente quando lasceremo spazio allo Spirito Santo le cose avranno un’ altra senso, tutto sarà più chiaro.
Certo, per ambizione tutti vorrebbero “diventare” Pastori, Apostoli, Servi di Dio a vario titolo, Profeti o Dottori. Molti sono coloro che desiderano insegnare.
Raramente si trova ambizione nel pulire i servizi igienici, o a tagliare l’erba del giardino, o a fare le pulizie in Comunità servizi umili molto utili anche questi. Essi sono più che mansioni, direi veri e propri esercizi spirituali.
La verità è che non ci dovrebbe essere NESSUNA AMBIZIONE nel Signore, ma la verità ancora di più vera è che ogni “chiamata” o servizio viene dal Signore.
Romani 12:4 Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno una medesima funzione, 5 così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l’uno dell’altro.
Così, pare non esserci nessuna supremazia (se non quella di Cristo) ma diverse funzioni ugualmente importanti, che necessitano di completezza nell’unità per raggiungere una piena, individuale ma anche comunitaria maturità spirituale a servizio di tutta la Chiesa.
Nel raggiungimento di tutto ciò diventa indispensabile annullare ogni interferenza, ovvero, fare in modo che il nostro EGO non sia anteposto all’immagine di Cristo.
Giovanni 3:30 Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca.
“Diminuisca” significa a volte: recedere da quel sentimento di appartenenza alla casta, di sedare il desiderio di scalata alla vetta gerarchica, di sottomettere l’orgoglio per l’appartenenza a qualche ministero particolare o a qualche chiesa apparentemente “eccellente” significa: cessare di essere convinti di avere dei doni.
“Diminuire” significa: non ambire al sacerdozio, ma accettarlo con umiltà.
Significa lasciarsi trasportare dalla vocazione per una missione, votarsi ad un servizio a cui si è chiamati.
Significa, rigettare quel sentimento che porta l’uomo ad innalzarsi, vero ed unico impedimento ad una totale conversione che conduce ad un sincero ravvedimento.
Ciò permette il procedere di Dio nella nostra vita trasformandola di giorno in giorno ad immagine di Cristo.
Gesù Cristo ha rigettato proprio quel sentimento che a volte vedo diffuso tra le Chiese che non solo si dichiarano cristiane, ma “corpo di Cristo”, mentre il Corpo si forma per volontà divina e non per scelta umana.
La Sposa di Cristo non è bella esteriormente, non si aggiusta per apparire, ma è perfetta poiché perfezionata da Cristo.
Spesso ci riempiamo la bocca dichiarando a quale confessione o a quale chiesa apparteniamo, ciò nasce dal presupposto che ci sentiamo eredi della tradizione più antica, “veri” discendenti del discepolato originario. Lontani parenti della chiesa primitiva, acquistati al popolo di Dio, detentori della verità rivelata direttamente dalla bocca di Gesù.
Liberi,secondo il principio della Parola che pronuncia: “conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi ” in base a questo principio ci sentiamo in qualche modo “migliori”
Mentre ciò non deve inorgoglirci, ma darci gioia.
Luca 11:42 Ma guai a voi, farisei, perché pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erba, e trascurate la giustizia e l’amor di Dio! Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre.
43 Guai a voi, farisei, perché amate i primi posti nelle sinagoghe, e i saluti nelle piazze.
44 Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono, e chi vi cammina sopra non ne sa niente».
Mi piacerebbe evidenziare a coloro che provano orgoglio in ciò o s’innalzano per l’attribuzione di un servizio, piuttosto che di una responsabilità, se non addirittura indirizzati ad un ministero “Che non sarà facile svolgere il proprio compito”, certo il premio sarà grande in cielo, ma sulla terra si parlerà di sofferenza.
Dovranno istruire gente dura di collo, saranno allontanati a motivo della parola, dovranno essere ingiuriati, battuti o uccisi. Non ignoriamo che ancora oggi i cristiani vengono perseguitati.
Gli uomini scelti da Dio o che si sono votati a Dio hanno vissuto e vivono solitudine, dolore, percosse, lapidazioni, si ancora oggi muoiono da martiri.
Gioiamo dell’opera che compiamo per il regno si! ma perché il nostro premio sarà grande in cielo.
Francesco Blaganò | Notiziecristiane.com
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