C’è un episodio che mi intriga parecchio in riferimento ai quadretti di vita quotidiana di Gesù raccontati dai Vangeli. E’ l’episodio della tempesta sedata (cfr, Mc4:35-1; Mt8:18:27; Lc8:22-25). Gesù si imbarca con i discepoli su una piccola imbarcazione per raggiungere le terre pagane (cfr. l’indemoniato di Gerasa).
Il lago di Gennesaret sembra essere soggetto ad improvvise tempeste. I discepoli erano in preda al panico perché temevano per la loro incolumità, mentre Gesù riposava sul guanciale a poppa. Alle grida dei discepoli si sveglia e calma la tempesta (Gesù ha il potere sugli elementi naturali). I discepoli rimangono attoniti nel vedere questo ennesimo miracolo. Cosa significa oggi per noi questa suggestiva azione di liberazione di Gesù dalla paura dei discepoli di fronte alla minaccia della propria incolumità fisica?
Credo che la lezione spirituale che Gesù voglia darci è che nella barca si trovano tutti coloro che seguono senza condizione Gesù e che questa sequela porta anche a pericoli che minacciano l’intera persona dei seguaci di Gesù. Egli li vuole rassicurare perché nella BARCA c’è anche Lui ed è pronto a tirare fuori dai guai coloro che lo stanno seguendo, ma chi sono i seguaci di Gesù? Credo che sono i poveri in ispirito, gli affamati e assetati di giustizia, gli afflitti, i mansueti, i misericordiosi, i puri di cuore, i costruttori della pace, i perseguitati perché sono cristiani. Non troviamo nella barca i ricchi (non significa solo coloro che hanno sicurezze economiche, ma anche coloro che sono ricchi in “Giustizia”, coloro che adempiono le religiosità formali, coloro che sostengono la sana dottrina, la falsa dottrina, coloro che occupano i primi posti, coloro che amano essere applauditi per la loro performance religiosa, sono coloro che sono sazi, che ora ridono, coloro a cui vengono tributati gli “onori degli altari”). A chi viaggia nella barca della vita con Gesù , Gesù stimola loro ad avere fede.
La fede è il mistero della sequela che smuove i monti.
Paolo Brancè | Notiziecristiane.com
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