Un pastore kirghiso è stato arrestato con una falsa accusa e in seguito rilasciato, inoltre le autorità locali gli hanno fatto perdere il lavoro e hanno tolto alla chiesa l’autorizzazione per incontrarsi ufficialmente.
Il pastore kirghiso Miran (nome modificato per ragioni di sicurezza), un ex musulmano convertito al cristianesimo, è stato imprigionato per sei mesi e per altri sei mesi è stato costretto agli arresti domiciliari con la falsa accusa di aver molestato sessualmente una studentessa. Il tribunale però, riscontrata la sua totale innocenza, lo ha rilasciato. Tuttavia il pastore è ancora perseguitato da parte delle autorità locali che hanno giurato di farlo condannare ad una lunga detenzione.
Miran ha perso il posto di lavoro a causa dell’arresto e ora non riesce più a procurarsene uno perché le autorità locali lo ostacolano continuamente. Mantiene il suo ministero di pastore nonostante durante la sua detenzione sia stata revocata l’autorizzazione alla chiesa di cui si occupava, quindi ora i credenti sono costretti ad incontrarsi illegalmente.
In questi giorni il pastore Miran ci ha chiesto di ringraziare tutti coloro che continuano a pregare per lui e per la sua famiglia! “È così importante e utile sapere che tante persone, in tutto il mondo, continuano a pregare per me e per la mia famiglia in queste difficili circostanze. Mi dà forza per andare avanti e continuare a combattere. Ora vedo che ho una grande famiglia in tutto il mondo, sono così grato per questo! Grazie a Dio per i vostri cuori sensibili! Dio benedica tutti voi, miei preziosi fratelli e sorelle!“.
Il pastore Miran ha ancora bisogno del nostro supporto in preghiera, nonostante tutti questi problemi, continua il suo ministero. Ci ha condiviso che sente pressioni da ogni parte: principalmente dalle autorità locali e dai concittadini (soprattutto dalla comunità musulmana). La gente non gli crede e dice: “Se Miran è stato in grado di tradire l’islam, è sicuramente in grado di fare anche altre cose cattive“. Suona molto triste, ma oggi questa è la realtà in cui vive. Molte persone lo ignorano, ma egli prega per loro. Non è arrabbiato, ma pone la sua fiducia in Dio.
Per favore, continuate a pregare per il pastore Miran e per la sua famiglia. Pregate che riesca a trovare un lavoro. Pregate per la sua salute emotiva e spirituale, per il suo ministero e per la sua sicurezza.
Porte Aperte Italia
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