Dozzine di attacchi da parte dei terroristi di al-Shabaab stanno destabilizzando l’area al confine con la Somalia e favorendo un’evacuazione della popolazione cristiana. Ora la notizia di 9 uomini decapitati.
Sabato scorso un gruppo di 16 miliziani di al-Shabaab, estremisti islamici provenienti dalla confinante Somalia, hanno decapitato 9 civili in un attacco nel villaggio di Jima in Kenya. Solo pochi giorni prima un attacco nella contea di Lamu aveva fatto 2 vittime tra i poliziotti addetti alla sicurezza, di quest’area al confine con la Somalia soggetta a un’islamizzazione molto rapida condita da attacchi dei miliziani di al-Shabaab (molti cristiani infatti stanno scappando da queste zone). Dozzine sono gli attacchi portati a segno da questi terroristi che stanno destabilizzando l’intera area e favorendo un’evacuazione della popolazione cristiana, tra i primi bersagli delle violenze. Porte Aperte opera in queste zone.
La terrificante notizia di 9 decapitazioni è confermata da testimoni oculari: “Hanno puntato ai residenti maschi. Sono andati casa per casa, hanno trascinato fuori 10 uomini, uno è riuscito a scappare, ma gli altri 9 sono stati brutalmente decapitati”, afferma Kitsao, aggiungendo che gli è parso chiaro da subito che cercassero non-musulmani da giustiziare.
Solo nella zona di Lamu si stimano almeno 46 persone uccise da inizio anno in queste incursioni, che tuttavia avvengono anche in altre aree dove sono state prese misure di sicurezza (agenti e coprifuoco). Vi è una palese intensificazione degli attacchi in prossimità delle elezioni presidenziali keniote di agosto. Il Kenya, inoltre, fa parte di una coalizione militare africana che sta sostenendo il governo centrale somalo contro la rivolta dei miliziani di al-Shabaab. Il Kenya, un paese notoriamente cristiano, è al 18° posto della WWList di Porte Aperte, con un livello di persecuzione molto alto a causa proprio di queste violenze.
Porte Aperte Italia
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