Documento della Federazione protestante di Francia in relazione al conflitto in Medio Oriente: «Pensare la complessità della realtà»
La Federazione protestante francese /Fpf) si è posizionata fin dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas nel ruolo di mediatore in Francia nella società civile. «In effetti, il protestantesimo è convinto che il trascendente, che chiamiamo Dio, stia al di là dei discorsi particolari» si legge in un documento edito dalla Fpf. «Dibattiamo perché abbiamo bisogno che gli altri ci elevino, che ci avvicinino a una verità più alta, che ci avvicinino a Dio. Per questo la Federazione protestante si è espressa più volte, spingendo altre religioni francesi a seguire i suoi appelli alla pace».
«Ma oggi la sproporzione dei mezzi utilizzati dall’Idf, le Forze di difesa israeliane, per sradicare Hamas, il loro mancato rispetto delle norme internazionali del diritto di guerra e del diritto umanitario, così come il numero delle vittime civili a Gaza (anche se si tratta per il momento di dati non verificabili), ci spingono a ricordare l’esistenza di questi diritti e ci costringono a riprendere le nostre azioni di denuncia durante questi due mesi di guerra» si legge ancora nell’appello.
Il 9 ottobre, La Federazione protestante di Francia ha espresso «il suo sgomento e la sua ferma condanna per gli attacchi perpetrati da Hamas contro Israele» in un comunicato stampa che definisce tali atti «terroristici».
Allo stesso tempo, il giorno successivo, la Federazione ha preso l’iniziativa e ha firmato la dichiarazione della Conferenza dei leader religiosi in Francia (Crcf) per affermare la condanna degli «atti terroristici di Hamas».
La Fpf è preoccupata per questa «vera crisi di empatia. Un segno di empatia verso una delle parti è interpretato come sfiducia da parte dell’altra. In questa competizione di vittime, corriamo oggi il rischio di sacrificare anni di dialogo interreligioso, o addirittura di dare luogo a quella che il Presidente della Repubblica ha definito “contestazione del modello universale della Repubblica”».
Nel cuore di questa crisi di empatia, il pastore Christian Krieger, presidente del Fpd, insieme al presidente della Conferenza episcopale di Francia e al presidente dell’Assemblea dei vescovi ortodossi, si sono recati a incontrare il rabbino capo di Francia per ascoltare la situazione degli ebrei in Francia, e hanno in seguito affermato ancora una volta «che l’antisemitismo è indegno dell’umanità, indegno della Repubblica, e che i cristiani di Francia non possono rassegnarsi ad esso. E lo stesso giorno, i tre leader del Consiglio delle Chiese Cristiane di Francia (Cécef) si sono recati a incontrare il rettore della Grande Moschea di Parigi, per ascoltare come vivono i musulmani la situazione attuale e per affermare «che i cristiani non possono ammettere osservazioni tanto violente e sommarie contro i musulmani in Francia».
Questo doppio approccio «non è un ingenuo» , ma, chiude il comunicato,« l’espressione di un’esigenza, quella di pensare la complessità delle realtà e agire per compiere azioni, segni di fraternità».
Nella foto il presidente della Federazione protestante di Francia, il pastore Christian Krieger
https://www.riforma.it/it/articolo/2023/12/15/israelepalestinauna-vera-crisi-di-empatia-fra-le-parti
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