Una rapporto annuale israeliano ha registrato un aumento del 30% dei casi di antisemitismo nel mondo, che vede un collegamento alla crisi economica all’attacco mortale alla scuola ebraica dello scorso anno in Francia. Secondo l’Università di Tel Aviv, nel 2012 sono state registrate 686 aggressioni in 34 pesi, che vanno dalla violenza fisica, ad atti di vandalismo ai danni di sinagoghe e cimiteri, rispetto ai 526 casi del 2011, che seguivano due anni di flessione.
Il rapporto mette insieme la sparatoria alla scuola ebraica di Tolosa del 2012, quando un estremista islamico armato, uccise 4 persone, a cui seguirono tutta una serie di episodi di emulazione, specialmente in Francia, dove i casi di violenza fisica sono quasi raddoppiati.
Secondo questo rapporto, le difficoltà economiche in Grecia, Ungheria e Ucraina, hanno favorito l’avanzata dei partiti di estrema destra, la cui retorica antisemita e anti-israeliana ha verosimilmente contribuito ad innescare queste aggressioni.
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