Più forte di Harvey, l’uragano Irma ha raso al suolo le isole caraibiche ricche di palme, acqua cristallina e veri e propri paradisi di sabbia, oltre che “paradisi fiscali” (.) per molti milionari. Secondo i meteorologi, Irma ha superato Harvey per l’intensità dei venti (raffiche sino a 300 km orari) tanto da distruggere ben il 90% di strutture alberghiere e abitazioni nell’isola di Barbuda, Saint Martin e Saint Barts, perle tropicali del mare dei caraibi.
Le popolazioni locali han descritto lo scenario di devastazione come una vera e autentica “Apocalisse”, e nonostante l’uragano sia stato definito letteralmente mostruoso si registrano soltanto una decina di morti. Ma l’uragano sta proseguendo il suo cammino verso Puerto Rico, la Georgia, la Repubblica Dominicana, Haiti, le Bahamas, il North Carolina e la Florida, dove l’impatto con la terraferma è previsto fra sabato e domenica. Tuttavia, l’emergenza sta toccando anche Miami Beach, nota meta turistica mondiale, e altre località costiere dell’area quali Palm Beach, poiché si teme che Irma possa essere più devastante dell’uragano Andrew che, nel ’92, fece 65 vittime proprio in Florida. Chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado, mentre chi non ha lasciato la città ha dato l’assalto ai supermercati facendo sparire in poche ore i beni di prima necessità. L’angoscia non sembra finire, però, perché sembra che altre due tempeste si stiano formando nella stessa zona: José, uragano di categoria 1, che però si va rafforzando, e Katia. Nel ricordare che le isole caraibiche vivono di turismo tutto l’anno, adesso sarà un durissimo colpo finanziario per la Carnival Cruises Line, la compagnia marittima che propone le migliori crociere del mondo proprio nell’arcipelago caraibico, grazie alle sue meravigliose navi (Carnival Valor, Carnival Victory, Carnival Liberty, Carnival Freedom ad esempio).
Nel frattempo, oggi giunge notizia di una violentissima scossa di 8 gradi in Messico, con epicentro a 33 km di superficiale che ha fatto tremare anche il Guatemala allertando il Centro Tsunami (si prevedono onde alte sino a tre metri). Ebbene, osservando quanto accaduto nei Caraibi mi sono soffermato a meditare attentamente sul libro dell’Apocalisse (cap. 18:16-19) laddove Giovanni, descrivendo i futuri lamenti su Babilonia, parla di marittimi quali piloti, naviganti e marinai che se ne staranno lontano vedendo il fumo della città. Beh, da chi è composto l’equipaggio della Carnival Cruises e di ogni altra nave mercantile? Da marinai, naviganti e piloti. Inoltre, l’economia dei Caraibi, a causa di Irma, è crollata in pochi attimi: cosa si legge al versetto 16? Che “una ricchezza così grande è stata distrutta in un attimo”.
Infine, se la Carnival Cruise, fondata nel 1972 in quell’America proprio oggi devastata dagli uragani, ha acquisito negli anni l’inglese Princess Cruises, la tedesca Aida, l’olandese Hollande America Line, l’italiana Costa Crociere, l’Ocean Village e la Swan Ellenic, la spagnola Ibero Cruceros, disponendo così di ben 38 navi da crociera, non appare evidente che questa Compagnia, da sola, detiene una gran fetta del mercato marittimo per non dire il monopolio mercantile del mondo? E cosa dice il versetto 19? Che “tutti quelli che avevano navi in mare piangeranno”! Al lettore le conclusioni.
Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com
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