Dopo l’ennesima violenza da parte delle milizie islamiche …
(AGI) – Baghdad, 22 giu. – Le atrocita’ di cui si stanno macchiando in Iraq i miliziani sunniti dello Stato islamico dell’Iraq e della Siria (Isis) sono “indescrivibili” e comprendono stragi, sequestri e stupri, anche nei confronti di donne cristiane, cinque delle quali si sono suicidate. Lo ha denunciato il ministro dei Diritti umani iracheno, Mohammed Shià al Sudani, in un’intervista all’emittente “Al Iraqiya”.
“Queste bande armate hanno commesso un gran numero di atrocità contro la popolazione delle province di Ninive, Diyala, Salahuddin e Anbar”, ha raccontato il ministro, citando “il massacro di 480 prigionieri detenuti nel carcere di Badush a Ninive, l’uccisione di 14 religiosi che si erano rifiutati di aderire all’Isis a Mosul, e la strage di 175 studenti i cui corpi sono stati gettati in una fossa comune”. Inoltre, ci sono stati “stupri di donne, cinque delle quali si sono suicidate, l’incendio di chiese e l’imposizione di tributi nei confronti della comunità cristiana di Ninive”. I terroristi,ha aggiunto il ministro iracheno, “hanno sequestrato 150 cittadini appartenenti alla comunità religiosa Shabak” e distruggono sistematicamente monumenti d’importanza religiosa o storica, come la statua del mullah Osman Musli, sottraggono documenti e manoscritti preziosi e hanno manifestato l’intenzione di profanare le tombe dei profeti e i luoghi sacri sciiti. Nel commettere questi crimini, ha detto al Sudani, “i gruppi terroristi si avvalgono di sostegno esterno e interno nelle province coinvolte, sia livello militare che politico”. La loro azione si sta risolvendo in una catastrofe umanitaria di proporzioni immense, visto che sono gia’ almeno 900 mila le persone che hanno dovuto abbandonare le loro residenze per sfuggire a violenze e massacri, ha sottolineato al Sudani.
Fonte: http://www.agi.it/
Traduzione: http://www.accademiajeshuaeuropa.it/
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