Teheran (Agenzia Fides) – E’ stato rilasciato su cauzione il pastore pentecostale Robert Asserian, membro delle Assemblee di Dio presenti nella capitale iraniana. La liberazione, avvenuta martedì 2 luglio, è stata riferita dall’organizzazione “Middle East Concern” (MEC). Il leader cristiano era stato arrestato lo scorso 21 maggio mentre guidava un incontro di preghiera. La sua casa era stata perquisita e il suo computer e i suoi libri erano stati confiscati. Secondo quanto riporta a Fides “Middle East Concern”, in Iran anche le comunità cristiane legalmente riconosciute vengono poste sotto pressione per far cessare l’uso della lingua Farsi nei loro incontri di preghiera e nelle celebrazioni religiose.
La BosNewsLife fa sapere , malgrado il rilascio del pastore Asserian, che le autorità islamiche intendono mantenere alta la vigilanza, e diffidare i gruppi ritenuti una minaccia per il loro potere, comprese le chiese cristiane in crescita. “Questi incidenti appaiono come un tentativo di impedire la celebrazioni del culto in lingua farsi, la lingua della maggioranza degli iraniani”, spiega George O. Wood, Segretario generale delle Assembles of God (AOG) americane. “E’ permesso celebrare il culto in lingua armena, lingua di una minoranza di iraniani, non parla e nemmeno comprende”.
Wood esprime tutta la sua preoccupazione per il futuro delle AOG. Iraniane, come pure per la mancanza di notizie sulle sorti del pastore Asserian, affermando che si tratta di un pericoloso precedente per le chiese di lingua farsi del paese.
“Simili iniziative hanno fondamentalmente lo scopo di impedire la libera testimonianza dell’Evangelo nel paese”, ha aggiunto Wood. Il timore è che il regime possa chiedere la pena d morte per i pastori, accusandoli di apostasia e di abbandono dell’islam.
Sono già numerosi i pastori detenuti, tra i quali il pastore evangelico Behnam Irani, delle cui condizioni di salute si hanno notizie negative, detenuto nel famigerato carcere Ghezel Hesar Prison in Karaj, uno dei peggiori del paese.
Le AOG fanno appello all’amministrazione americana, perché faccia pressione sul governo iraniani, per ottenere il rilascio del pastore Irani. Wood osserva che l’attenzione è rivolta particolarmente al pastore Saeed Abedini. “Sono contento che così tanta attenzione è rivolta a lui, – ha commentato Wood – ma ce ne sono molti altri in prigione a scontare una pena per la loro fede cristiana.”
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