Vi sono decine di cristiani nelle carceri iraniane a causa della loro fede. Ma oggi ci rallegriamo del rilascio di Reza e Abdolreza, che non dovranno scontare i 6 anni di reclusione comminati dalla precedente sentenza.
Vi sono decine di cristiani nelle carceri iraniane a causa della loro fede. Oggi vi riportiamo una buona notizia che ci giunge direttamente da questo paese difficile per i cristiani: sono stati rilasciati Abdolreza (Matthias) Haghnejad e Reza (Silas) Rabbani, due fratelli accusati formalmente il 20 ottobre scorso di “azioni contro la sicurezza nazionale” e “creazione di una rete per abbattere il sistema”, tipiche accuse utilizzate contro i cristiani per ridimensionare o eliminare il fenomeno della diffusione del cristianesimo nella Repubblica Islamica.
Assieme al pastore Behnam Irani (a cui alcuni di voi hanno inviato lettere), Reza e il pastore Abdolreza, tutti membri del movimento della “Chiesa di Iran”, erano stati giudicati colpevoli con una sentenza di ben 6 anni di prigione, da scontare in un carcere di una zona remota dell’Iran. In seguito agli appelli in tribunale del 24 novembre e 9 dicembre scorsi, le accuse contro Reza e il pastore Abdolreza sono decadute e quindi sono stati liberati. Reza, diacono della chiesa, era stato arrestato a Karaj in 5 maggio 2014 e maltrattato violentemente durante gli interrogatori. Il pastore Abdolreza, invece, era stato arrestato la prima volta nel maggio 2011, ma le accuse erano decadute; nei mesi e anni successivi aveva dovuto subire frequenti convocazioni delle autorità, durante le quali era stato più volte pesantementemaltrattato oltre che minacciato. Il 5 luglio 2014, infine, era stato detenuto in seguito all’arresto di altri membri della sua chiesa.
Secondo una fonte vicina ai due rilasciati, questi sono dei casi evidenti in cui l’indignazione internazionale e le campagne di lettere e di attenzione mediatica hanno giocato un ruolo essenziale nel loro rilascio. Non sempre funziona così (ci teniamo a dirlo), poiché a volte maggiore attenzione non porta a buoni risultati. Ma oggi ci rallegriamo del rilascio di Reza e Abdolreza. Chiediamo preghiera e vicinanza per il pastore Behnam Irani (che rimane in carcere) e per tutti gli altri prigionieri a causa della loro fede, che possano essere trattati con rispetto e dignità, e che tutti possano sperimentare di nuovo la libertà.
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