NELLA FOTO: Torre Azadi, uno dei simboli della città di Teheran, capitale dell’Iran
Un gruppo di almeno 12 cristiani locali è stato arrestato in 3 diverse città dell’Iran dagli agenti della Guardia Rivoluzionaria iraniana. Si sospetta che un informatore segreto abbia guadagnato la fiducia dei cristiani, si sia infiltrato nella loro rete ed abbia aiutato i servizi di sicurezza nazionale a identificare alcuni di loro, per poi fare irruzione in una casa privata.
Era il 30 giugno, quando un gruppo di agenti di sicurezza è entrato nella casa di un cristiano ex musulmano di Teheran, mentre circa 30 persone erano lì riunite.
Secondo quanto riportato dal sito di informazione Article18, gli agenti, mentre riprendevano in un video i primi momenti dell’irruzione, si mostravano rispettosi, ma quando le telecamere sono state spente, è scattata la violenza.
I cristiani sono stati portati nel parcheggio, dove è stata letta una lista di nomi. Coloro i cui nomi risultavano scritti nell’elenco sono stati ammanettati, bendati e portati via. Tra loro Joseph Shahbazian, cristiano armeno-iraniano, e i cristiani ex musulmani Reza, Salar, Sonya insieme alle sorelle Mina e Maryam.
Gli agenti di sicurezza hanno, infine, confiscato i cellulari di tutti i presenti e si sono diretti nelle case di coloro che risultavano nella lista, ma non erano presenti. Nelle città di Teheran e Karaj la polizia, nella ricerca di Bibbie, letteratura cristiana e smartphone, ha prelevato dalle loro case il cristiano Arash e altri due uomini , entrambi di nome Farhad, anch’essi cristiani ex musulmani.
Lo stesso giorno, in un’altra azione di sicurezza nazionale, gli agenti hanno contattato telefonicamente 3 cristiani ex musulmani: Sohrab, Ebrahim e Yasser, a Malayer, città della provincia di Hamadan, convocandoli nell’ufficio dei servizi segreti della Guardia Rivoluzionaria iraniana con l’intenzione di interrogarli il giorno seguente.
Tutti e 3 i sospettati sono stati arrestati prima che potessero costituirsi; sono stati poi rilasciati il 2 luglio, a seguito del pagamento di una cauzione di 30 milioni di Toman, circa 1.300 euro.
I cristiani iraniani chiedono di pregare affinché Dio si prenda cura di coloro che sono stati arrestati, tra cui alcuni neo-convertiti al cristianesimo.
In Iran, Paese alla posizione n.9 della nostra World Watch List, i cristiani ex musulmani sono costretti a mantenere segreta la propria fede. Le chiese domestiche sono monitorate e decine di cristiani vengono imprigionati in condizioni critiche. I cristiani armeni e assiri sono autorizzati a praticare la propria fede, ma non possono condividere il Vangelo con i musulmani.
Porte Aperte Italia
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