Sono una ragazza comune, un essere umano come tutti, vivo momenti felici, altri tristi, cado, mi rialzo, e in ognuno di questi momenti cerco rifugio nella Parola di Dio dove trovo la soluzione ogni qual volta ne ho bisogno. Voglio condividere con voi una serie di studi sulla “pienezza in Cristo”.
Giovanni 14:1-6:
Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio e credete anche in me. Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve lo avrei detto; io vado a prepararvi un posto. E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi. Voi sapete dove io vado e conoscete anche la via». Tommaso gli disse: «Signore, noi non sappiamo dove vai; come dunque possiamo conoscere la via?». Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Io sono la via. Quanto è necessario ed indispensabile conoscere la via. Quando esci di casa e ti rechi da qualche parte solitamente ci arrivi perché conosci la via. A volte ci sono difficoltà nel trovare la via verso un luogo. Altre volte ci si perde e si ha bisogno di indicazioni per arrivare a destinazione.
Per avere una famiglia felice devi conoscere la via. Per avere una vita finanziaria prospera devi conoscere la via. Per avere figli ed educarli in modo sano devi conoscere la via. Per avere buone relazioni umane con i vicini, con gli amici, con i colleghi, con il fidanzato, con la fidanzata, con il datore di lavoro, devi conoscere la via. Per ogni cosa devi conoscere la via, per tutto c’è un modo di fare le cose, c’è un modo giusto di fare le cose e ci sono tanti modi sbagliati di farle.
Ci sono persone che lavorano dalla mattina alla sera ma si sentono comunque dei falliti, sembra che niente porti il risultato desiderato, sembra che più si ammazzano di lavoro e più le cose non vanno bene. In realtà, non basta lo sforzo umano perché le cose vadano nel modo desiderato, non basta lo sforzo umano per essere felici e pienamente realizzati. Non basta semplicemente lottare o volere una cosa, perché se non conosci la “via” rischi di lottare per una vita, di arrivare alla morte e non essere arrivato mai dove volevi, semplicemente perché non conosci la “via”.
Il testo del vangelo di Giovanni inizia con un incoraggiamento: il vostro cuore non sia turbato.
Il turbamento è sinonimo di preoccupazione, tristezza, mancanza di serenità. La domanda è: come possiamo non essere turbati se viviamo in un mondo pieno di dolore, di malattia, di tradimenti, di violenza, di morte? Forse tu che stai leggendo sei stato vittima di un tradimento da parte di chi amavi, sei stato vittima di ingiustizie, di violenza, di malattia, di disprezzo, di ansietà. Forse in questo momento hai bisogno di prendere delle decisioni importanti per la tua vita, forse vivi in una relazione in bilico, probabilmente sei preoccupato da un punto di vista economico, in qualsiasi modo forse hai dei pesi che ti schiacciano, delle preoccupazioni dalle quali vorresti essere sollevato e liberato. Possibilmente queste preoccupazioni non ti portano ad essere un buon marito, un buon fidanzato, una buona moglie o fidanzata, un buon amico, un buon padre, una buona madre.
Quando permettiamo alle nostre ferite, alle nostre preoccupazioni, ai nostri rancori, alle nostre ansietà, di prendere il sopravvento, queste si ripercuotono nella nostra salute psicofisica e nelle nostre relazioni.
In mezzo a tutto questo, come possiamo non avere il cuore turbato? Non avere il cuore turbato significa non avere sentimenti? Il cristianesimo vuole fare di noi dei robot? Io credo che non ci sia nessuno che non cerchi una soluzione a tutto questo. Gesù dice: il tuo cuore non sia turbato! Gesù dice: io sono la Via. Io sono la soluzione.
Ci sono molte vie sbagliate in questa vita, molte vie false, molte vie ingannatrici, illusorie. Per esempio, il denaro ti dice: vieni, io sono la via, posso renderti felice, darti ciò che vuoi. Molti corrono dietro la via chiamata denaro, forse soddisferà per un po’ ma alla fine rimarrà comunque quel vuoto dentro e rimarrà comunque quella sensazione che non è abbastanza. L’idea di stare bene economicamente non è il problema in sé, Dio vuole il nostro benessere, ciò che è sbagliato è fare del denaro il nostro idolo, lasciare che ci schiavizzi, vivere per il denaro, utilizzarlo per scopi sbagliati ed egoistici, per poi rendersi conto alla fine di aver fallito, di avere ancora un grande vuoto dentro, di sentire quella sensazione che “non è mai abbastanza”. Per questo Salomone in Proverbi 14:12 scrive:
“C’è una via che all’uomo sembra diritta, ma essa conduce alla morte”.
Gesù è la via. La sua parola – la Bibbia – è il manuale di sopravvivenza, il manuale della vera felicità, della serenità. La Bibbia non è un libro spaventoso, un insieme di regole e comandamenti e proibizioni che ti appesantiscono e giudicano. La Bibbia è il libro della felicità che Dio ci ha lasciato, è un libro di speranza. È il nostro manuale di istruzioni.
Se tu sei un essere umano come me però sarai d’accordo che la maggior parte delle volte i manuali di istruzioni sono le prime cose che non guardiamo. Compriamo qualcosa di nuovo e la prima cosa che facciamo è aprire la scatola, mettere da parte il manuale di istruzioni ed iniziare a montare il tutto. Iniziamo a smanettare, sbagliamo una volta, due volte, tre volte e poi magari alla fine riesce a funzionare. Grazie a Dio che funziona! Ma perché il manuale di istruzioni è lì? Riusciamo sempre a far funzionare bene le cose? Non è proprio cosi.
Tu non sei un elettrodomestico. Tu sei un essere umano che ha sentimenti, sogni, turbamenti, delusioni, progetti. Nonostante tu viva in un mondo pieno di tecnologia, anche se al lavoro ti senti un numero qualsiasi, un robot che deve produrre in continuazione, ricordati che tu sei un essere umano e Dio non dimentica tutto questo perché è stato Lui a crearti. Cosa succede però? Quando Dio ti ha creato ti ha dato un manuale. E questo manuale di istruzioni è la Bibbia. Spesso e volentieri ne abbiamo una copia a casa dimenticata, buttata in un angolo, impolverata, dentro un cassetto e noi vogliamo essere felici ma non ci rendiamo conto di non conoscere il manuale di istruzioni per esserlo.
Se non conosci il manuale di istruzioni com’è le cose possono funzionare nella tua vita? Per questo le relazioni spesso non funzionano, si lavora come matti ma non si è mai soddisfatti, per questo molta gente si abbandona alla mediocrità, molti arrivano a togliersi la vita perché non trovano soluzioni ai loro problemi. Gesù non lavora attraverso sensazioni. Non dobbiamo aspettare che le soluzioni ci cadano dal cielo. Tutto quello che Gesù ha voluto insegnarci lo troviamo scritto nella Bibbia. E quando Gesù ti dice: seguimi, io sono la Via, ti sta dicendo di aprire la Bibbia e leggerla, perché lì troverai la soluzione, lì troverai la direzione da seguire. Gesù ti invita ad una relazione personale con Lui. Fai di Gesù un tuo amico personale.
Il cristianesimo non è semplicemente andare in chiesa una volta a settimana, non è semplicemente seguire una serie di dottrine, il cristianesimo prima di tutto è avere una relazione con Gesù, averlo come amico personale. Dio è il “mio” Dio. Spesso è proprio nei momenti bui, difficili, pieni di ansia e preoccupazione che scopro la necessità di avere il “mio” Dio personale, che si occupi proprio di me in quel preciso momento. Fino a che non vivrai questo tipi di esperienza, finché non sentirai di avere una relazione personale con Dio, non sperimenterai veramente cosa significa vivere la vita cristiana.
Gesù ha una proposta chiara per aiutarci a vincere la paura, la preoccupazione, le lotte della vita: abbiate fede, nel Padre e anche in me. Il contrario della paura non è il coraggio, è la fede nella buona notizia che Dio è amore, e non ti molla; la fede in Gesù che è la via. La Bibbia è piena di strade, di vie, di sentieri, piena di progetti e di speranze. Felice chi ha la strada nel cuore. Concludo con il Salmo 86:5,12:
“Felici quelli che ripongono la loro forza in te e che hanno in cuore le tue vie! O Eterno degli eserciti, felice l’uomo che confida in te”.
Morena
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