Io faccio parte della fratellanza di quelli che non si vergognano dell’Evangelo.
La sorte è stata tirata, ho oltrepassato la linea. La decisione è stata fatta, sono un discepolo di Gesù Cristo. Non mi volterò più per guardare indietro, non mollerò mai, non indietreggerò mai, non rallenterò mai il passo, non mi fermerò mai.
Il mio passato è redento, il mio presente fa buon senso, il mio futuro è assicurato. Ho finito con la vita mediocre, camminare per vista naturale, avere piccoli progetti, ginocchia lisce e senza calli, sogni insipidi e senza colore, poca generosità e una vita senza meta.
Non ho più bisogno di essere riconosciuto, non ho più bisogno di ricchezze, di posizioni, di essere promosso, di premi e di popolarità. Adesso vivo nella presenza di DIO, mi appoggio sulla fede, amo con pazienza, sollevo in preghiera e lavoro con la potenza dello Spirito Santo. I miei passi sono stabili e veloci, la mia meta è la gloria di DIO.
La mia strada è stretta e la via è difficile. I miei compagni sono pochi, la mia Guida è fedele, la mia missione è chiara. Non mi comprometterò, non sarò corrotto, distratto, smarrito, fatto indietreggiare, ne sarò annacquato o ostacolato.
Non sarò smosso nel sacrificio, non esiterò alla presenza dell’avversità, non mi siederò alla tavola del compromesso col nemico, non mi soffermerò nella piazza della popolarità ne vagherò nel labirinto della mediocrità.
Io sono un discepolo di Gesù Cristo, devo andare avanti finché il Regno di Dio sia stabilito, devo dare la mia vita fino alla fine, predicare affinché tutti sappiano e lavorare fino al Suo ritorno. Quando Egli ritornerà per ricevere i Suoi non avrà nessun problema a riconoscermi, perché sarà evidente da che parte sono schierato.
Traduzione dall’inglese di un foglietto ritrovato nella casa di un fratello africano martirizzato e ucciso per la sua fede in Cristo.
Non vergognarti dunque della testimonianza del Signore nostro, né di me suo prigioniero, ma soffri anche tu con me per l’evangelo, sostenuto dalla potenza di Dio (2Timoteo 1:8).
Perché chi si vergognerà di me e delle mie parole, in mezzo a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella Gloria del Padre con i suoi santi angeli (Marco 8:38).
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