Io non ho mandato quei profeti; ed essi son corsi; io non ho parlato loro, ed essi hanno profetizzato. (Geremia 23:21 – ND)
Questo breve versetto che troviamo nel libro di Geremia è più che propizio, in relazione al momento, in tante parti del mondo, e principalmente in Europa che sta vivendo una situazione critica a livello sanitario; tali circostanze devono condurre la Chiesa cristiana a riflettere; Dio ha permesso uno stop generale senza precedenti, in paesi ad alto sviluppo economico e con sistemi sanitari ottimali, dotati di altissima tecnologia. Dio ha mostrato ancora una volta Sua onnipotenza, sfortunatamente ci sono molti settori del cristianesimo che continuano a “correre” nella loro mente verso programmi ed eventi nazionali ed internazionali che sono stati interrotti dalle norme sanitarie in materia di prevenzione emanate dal governo; purtroppo al termine di molte riflessioni si dice “una volta che questo sarà finito, continueremo coi nostri piani”… pochi sono quelli che stanno riflettendo domandandosi se Dio si trova in quei progetti.
Questo versetto ci ricorda ancora una volta, che un incarico religioso NON è sufficiente a garantire che un’ opera sia ministrata in obbedienza a Dio; il risultato di camminare nelle nostre opere è tristemente negativo, e Dio stesso si manifesta, perché sono stati i Suoi servitori ad aver deviato il popolo “Ma se loro fossero stati nel mio segreto, allora avrebbero fatto udire le mie parole al mio popolo, e così li avrebbero fatti allontanare dalla loro cattiva via e dalla malvagità delle loro azioni”. (Geremia 23:22 – RV1960) Nel vortice di questo secolo molte volte il leader cristiano non si concentra su ciò che è importante, ma su ciò che è urgente o quello che gli piace, e l’esperienza dei profeti di Geremia 23 può essere tranquillamente ripetuta. In questo passaggio Dio mostra che la chiave per guidare il popolo di Dio è “ESSERE NEL SUO SEGRETO“, che tradotto significa trascorrere del tempo con il Signore, non in modo religioso, ma con autenticità, come ogni padre con suo figlio; oltre a questo deve essere impegnato nella “Sua Parola“, non con parole che dipendono da culture cristiano-denominazionali, né tantomeno con argomenti pieni di tradizioni, ma con la Parola di Dio! Molti oggi si sentono più a loro agio con una “Parola impregnata da regole umane, dalle denominazioni e finanche dalla propria cultura: razionalista, umanista e relativista, e non con la Vera Parola di Dio, libera da qualsiasi cultura, anzi, che al contrario, condiziona la cultura in cui viene predicata ed indica la via del pentimento e del cambiamento che Dio si aspetta da coloro che si considerano figli Suoi”. Così dice l’Eterno: Fermatevi sulle vie, e guardate, e domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; e voi troverete riposo alle anime vostre!… (Geremia 6:16 – ND)
- tempo di sottomettere tutte le nostre opere ministeriali alla luce dell’autorità biblica, senza cercare l’approvazione o il plauso degli uomini, e domandando a noi stessi: “hanno un vero scopo spirituale?
“Quanto di Dio si trova in queste opere? Glorificano Dio o glorificano uomini e le denominazioni? Gran parte della Chiesa cristiana ha bisogno di riguadagnare coerenza tra il Vangelo che predica e quello che pratica, questo è un tempo della misericordia di Dio rivolto a chiunque desidera tornare sui sentieri antichi.
Amen
Missionario Mario Javier Solsol Duarte
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook