Una rappresentanza di Peacelink ha annunciato di aver scoperto oggi in una zona al confine nord dell’Ilva di Taranto, in zona Mater Gratiae, a due passi dall’omonima Abbazia, “un lago di materiale, che dalla consistenza e dall’odore appare simile a catrame”. “Il materiale in questione – è detto in una nota a firma di Antonia Battaglia, Fulvia Gravame, Alessandro Marescotti e Luciano Manna – affiora dal terreno a pochi passi dai limiti di proprietà Ilva”.
Peacelink, che ha pubblicato un video sul social nework, si rivolge al procuratore di Taranto Carlo Maria Capristo, ad Asl e Arpa Puglia “affinché siano controllati i pozzi che alimentano i terreni agricoli circostanti e gli eventuali prodotti, vista la gravità della sostanza in questione, vicina a pozzi che, come già documentato ed agli atti dell’esposto del 2014, probabilmente venivano utilizzati per la coltivazione di diversi prodotti agricoli tra i quali cavoli”. L’iniziativa giunge a pochi giorni dall’esposto depositato in Procura riguardante “l’inquinamento dei terreni, della falda superficiale e profonda, che – osserva Peacelink – si evincono dalla caratterizzazione Ilva in contraddittorio con Arpa ed effettuati nel 2015 e 2016”. L’associazione porterà in procura il catrame prelevato e il materiale video acquisito oggi a corredo di un nuovo esposto.
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