NEW YORK – Un dominio .bible accanto ai più classici .org o .com per rendere più facile a chi naviga su internet l’accesso a tutte le risorse legate alla Bibbia. Il progetto è dell’American Bible Society che ha annunciato in questi giorni di aver ricevuto dall’ente preposto – l’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN) – un primo via libera alla richiesta avanzata in questo senso. Ora dovrà essere formalizzato il contratto con l’ICANN che renderà questo organismo interconfessionale statunitense che da quasi duecento anni promuove la diffusione della Scrittura in America l’amministratore del nuovo dominio. L’American Bible Society prevede di poter assegnare i primi siti internet contrassegnati dall’indirizzo .bible nel 2015.
A rendere possibile questo passo è stata la scelta presa due anni fa dall’ICANN di espandere la gamma dei cosiddetti Top Level Domains: fino al giugno 2011 era limitata a soli 22 domini generici (com, org, net… ) e circa 250 domini nazionali. La logica oggi è diventata invece quella del .anything i soggetti interessati possono chiedere di gestire domini ad hoc legati a qualsiasi ambito, ovviamente stipulando con l’ICANN un apposito contratto con una contropartita economica. Vi sono già state oltre 1400 richieste in questo senso.
Pur non potendo ancora assegnare i propri domini l’American Bible Society ha già lanciato il sito http://bibletld.org/ sul quale è già possibile pre-registrarsi in modo da restare aggiornati sulle procedure e i tempi per proporre un proprio sito. Quanto ai criteri per l’ammissione si parla di “prodotti, servizi, idee o qualsiasi altro contenuto che promuova in modo positivo la conoscenza della Bibbia”.
«Per la Bibbia è il momento di passare da Gutemberg a Google – ha commentato il lancio del progetto .bible il presidente dell’American Bible Society Doug Birdsall -. Credo che non esista un modo migliore per mostrare alle generazioni di oggi che per la Bibbia c’è un futuro grande e promettente». Anche le United Bible Societies – l’organismo che riunisce ben 146 Società bibliche presenti complessivamente in 200 Paesi del mondo – ha salutato con favore l’idea del dominio ad hoc per i siti dedicati alla Sacra Scrittura. «Crediamo che la Bibbia sia per tutti – ha scritto in un messaggio all’American Bible Society il segretario generale Michael Perreau – e per questo tutti lavoriamo per arrivare al giorno in cui ciascuno potrà avere accesso alla Bibbia nella lingua e attraverso il mezzo che preferisce».
di: Giorgio Bernardelli
da: La Stampa.it
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