di E.M. Bounds – Prima della Pentecoste gli Apostoli ed i discepoli di Gesù avevano solo un’idea generale circa la grande importanza della preghiera. Quando, però, vi fu la straordinaria manifestazione dello Spirito Santo, la preghiera fu elevata a quello stato di preeminenza che tuttora occupa nella Chiesa cristiana.
Oggi l’appello più urgente che lo Spirito Santo rivolge ai cristiani è come sempre l’appello alla preghiera. Infatti la crescita dei cristiani nella santità è legata alla preghiera e la loro opera di evangelizzazione dalla preghiera riceve il suo incremento.
Dove sono, però, quei pastori, quegli evangelisti che possano insegnare ai cristiani di oggi a pregare? Generalmente solo le guide spirituali che pregano, hanno discepoli che pregano, e se sul pulpito vi sarà qualcuno che prega, si pregherà anche nei banchi.
Ne segue che chi vuole riformare una chiesa, deve necessariamente cominciare con la preghiera, poiché siamo convinti che gli uomini che seriamente pregano, sono anche uomini che hanno una forte fede, santità, vigore spirituale ed ardente zelo. Questa fiamma spirituale accesa dalla preghiera non potrà non infiammare coloro che vengono a contatto con essa.
Grazie a Dio, la Chiesa ha sempre avuto di questi uomini, che adornano la sua storia ed il cui esempio è di continua ispirazione e benedizione a tutti noi. Quindi il nostro desiderio e la nostra preghiera è che anche oggi vi siano di tali giganti spirituali, validi strumenti nelle mani di Dio. Si tratta insomma di uomini che credono sul serio nelle promesse del Signore; uomini che non cavillano sul significato di queste promesse e le accettano così come sono state registrate nella Bibbia. E la loro fede produce sempre frutti abbondanti: ecco la prova palpabile che il Signore è sempre fedele.
D’altra parte la Chiesa cristiana non può dipendere sulla sua storia passata, sulle imprese straordinarie compiute dai santi dei tempi passati: oggi noi abbiamo bisogno di santità, oggi abbiamo bisogno di potere spirituale per far ardere di zelo le nostre comunità, per spingerle ad una costante ed organizzata opera di evangelizzazione. E per fare tutto questo, c’è bisogno di chi non solo sia una persona dedita alla preghiera, ma chi insegni agli altri a pregare, che convinca gli altri che non vi può essere chiesa degna di questo nome se tra le sue attività la preghiera non occupa un posto di preeminenza.
Questo appello non è rivolto esclusivamente ai pastori o agli evangelisti, ma a tutti i credenti, che sanno che nelle loro comunità la preghiera è forse considerata una perdita di tempo, un’attività fuori moda e noiosa. Chi accoglie questo invito e, con l’aiuto dello Spirito, promuove lo spirito di preghiera nella sua comunità o ovunque gli sia possibile, sappia che sta svolgendo forse il compito più importante che Dio possa affidare ad un Suo figliuolo in Cristo.
da: Chiesadiroma.it/
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