Inghilterra. Così si cancellano i Down dalla faccia della Terra: metà degli aborti per trisomia 21 “sparisce” dai registri

downs-syndrome-in-pregnancy-jpg-crop_display

downs-syndrome-in-pregnancy-jpg-crop_displayÈ quanto ha scoperto un’inchiesta parlamentare. I medici inglesi, infatti, in 496 casi su 994 non hanno scritto nel 2012 la reale ragione dell’aborto violando la legge. 

La metà dei bambini abortiti in Inghilterra perché affetti dalla sindrome di Down non vengono registrati, contrariamente a quanto prescritto dalla legge. È il risultato di un’inchiesta parlamentare condotta per conto del ministero della Sanità inglese, che ha scoperto che nel 2012 solo 496 casi di bambini Down abortiti su 994 sono stati registrati.

I DATI REALI. L’indagine è stata fatta partire dopo che un istituto indipendente, il National Down’s Syndrome Cytogenetic Register (Ndscr), ha pubblicato i suoi dati annuali sui bambini Down abortiti nel 2012. Da questi risultava una notevole discrepanza con i numeri del ministero. Il rapporto del Ndscr è attendibile, scrive il Daily Mail, perché gli ospedali britannici informano l’istituto ogni volta che viene diagnosticata la sindrome di Down a un feto e ogni volta che un bambino viene abortito per questo motivo, mentre il ministero prende in considerazione solo quanto il medico scrive sulla cartella clinica.

«RAGIONE SOCIALE». Secondo la legge inglese, che nel 2012 è stata violata nel 54 per cento dei casi di interruzione di gravidanza, l’aborto di un bambino affetto da sindrome di Down è praticabile senza alcuna restrizione di tempo fino al nono mese. La norma, tuttavia, è controversa dal momento che oggi rispetto al passato una persona con la sindrome di Down può vivere anche fino a 50 o 60 anni. L’inchiesta ha rivelato che nella metà dei casi riguardanti bambini affetti da trisomia 21, il motivo dell’aborto o non è stato riportato, per quanto sia obbligatorio, o è stato camuffato dai medici con la generica dicitura «ragione sociale».

NESSUN MEDICO INDAGATO. La parlamentare Fiona Bruce, a capo della commissione d’inchiesta, ha dichiarato: «Purtroppo il dipartimento non fa alcuno sforzo per far rispettare la legge [sull’aborto]. Ora sappiamo che la metà degli aborti di bambini Down viene riportata in modo scorretto. Ma quanti dottori sono stati indagati? Nessuno. Il ministro della Salute deve agire se vuole che la gente torni ad avere fiducia nei medici in questo campo». Il portavoce del ministero si è limitato a ricordare che «i medici hanno il dovere legale di riportare tutti i casi di aborto, anche quelli dovuti ad anomalie del feto».

CANCELLATI DAI REGISTRI. Questo però non avviene. Non solo nove bambini Down su dieci nel mondo vengono abortiti dopo il referto della diagnosi prenatale che ne conferma la malattia. Non solo, come in Danimarca, è in atto una campagna volta a “eliminare l’imperfezione” e di conseguenza gli “imperfetti”. Ora in Inghilterra si cerca anche di cancellare quei bambini dai registri, come se non fossero mai stati concepiti.

Fonte: http://www.tempi.it/


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