Il 3 febbraio scorso è stata data notizia che in India, il Vishwa Hindu Parishad (VHP), uno dei partiti nazionalisti indù del paese, ha identificato 30 luoghi in 8 distretti dell’Uttar Pradesh orientale dove si stanno verificando conversioni per mezzo di missionari cristiani. I distretti identificati sono Sonebhadra, Mirzapur, Chandauli, Varanasi, Prayagraj, Kaushambhi, Amethi e Jaunpur.
Numerosi pastori e leader cristiani sono stati falsamente accusati di aver forzato alla conversione gli abitanti locali e per questo sono stati incarcerati. Già lo scorso anno si erano registrati diversi casi di persecuzione in queste zone, con arresti e chiusure di chiese.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Newsd, il leader del partito VHP, Ambrish Singh, ha dichiarato: “Controllare le conversioni religiose è uno dei temi principali su cui il VHP ha lavorato negli ultimi anni. Ora, dopo che la strada per la costruzione del tempio di Ram è stata spianata, ci stiamo concentrando su questo problema”.
I cristiani in India sono sempre più sottoposti a feroci atti di violenza da parte degli estremisti indù. Migliaia di attacchi avvengono ogni anno e diversi stati hanno adottato severe leggi anti-conversione, spesso usate come scusa per interrompere le funzioni religiose e molestare i cristiani.
Chiediamo di pregare per i pastori e per i leader cristiani di queste specifiche aree del paese, costantemente monitorati dai funzionari del governo.
Dal nostro sito è possibile scaricare il report Impact India 2019, pubblicato dalla nostra missione lo scorso anno, che analizza l’incremento delle violazioni dei diritti umani nei confronti delle comunità delle minoranze religiose in India.
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