Venti fedeli sono stati picchiati dalla polizia in Rajasthan per aver distribuito opuscoli. In Madhya Pradesh un gruppo della destra indù ha interrotto un servizio di preghiera della comunità pentecostale. Global Council of Indian Christians (Gcic): “L’India è un Paese laico e democratico, non una teocrazia”.
Mumbai (AsiaNews) – Nuovi attacchi contro le comunità cristiane dell’India continuano a far dubitare sull’effettiva libertà religiosa nel Paese. Il Global Council of Indian Christians (Gcic) denuncia ad AsiaNews due nuovi casi. Nel più grave, avvenuto in Rajashtan il 26 febbraio scorso, 20 cristiani sono stati picchiati dalla polizia per aver distribuito dei opuscoli. Il secondo è si è verificato in Madhya Pradesh (1 marzo) e a farne le spese è stata una comunità pentecostale.
A fine febbraio un gruppo di 20 fedeli cristiani di Hyderabad (Telangana) si trovava a Jaipur, in Rajasthan, a distribuire opuscoli nella Mansarowar Colony. Alcune persone hanno chiamato la polizia, che ha preso i cristiani e li ha portati nella stazione di polizia. Una volta lì, gli agenti li hanno allineati contro un muro e li hanno presi a cinghiate sulle mani e sui polsi.
“L’India – sottolinea Sajan George – è un Paese laico e democratico, non una teocrazia. Questo gruppo di cristiani stava solo distribuendo dei opuscoli: non c’è nulla di criminale in questa attività. Al contrario, la polizia si è comportata in modo criminale. Anche gli indù distribuiscono o addirittura vendono letteratura religiosa, ma sono protetti da quelle garanzie costituzionali sulla libertà religiosa che invece vengono costantemente negate ai cristiani”.
Il secondo episodio è avvenuto nel villaggio Kasba Jobat (Alirajpur, Madhya Pradesh). Il rev. Nobel Emmanuel, pastore pentecostale della comunità locale, stava celebrando il servizio domenicale, quando attivisti dell’Hindu Jagran Manch (Hjm, organizzazione della destra indù) hanno fatto irruzione. Il gruppo radicale ha interrotto il raduno, accusando i presenti di praticare conversioni forzate.
Il presidente del Gcic spiega: “Minacce, intimidazioni e attacchi contro i cristiani pentecostali sono frequenti nel Madhya Pradesh del Bharatiya Janata Party (Bjp, nazionalisti indù), e questo causa paura e insicurezza nelle minoranze dello Stato. Accuse infondate di conversioni ottenute con la forza o l’inganno sono spesso rivolte contro i cristiani, e la legge anti-conversione qui in vigore è usata come strumento politico per prendere di mira le minoranze”.
di Nirmala Carvalho
Fonte: http://www.asianews.it/
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