New Delhi – “L’interruzione della preghiera in una chiesa è stato un atto spregevole che non deve restare impunito”: lo dice a Fides John Dayal, attivista cristiano per i diritti umani e segretario generale dell’All India Christian Council, commentando l’episodio dell’irruzione di un gruppo di estremisti indù in una chiesa protestante, avvenuto in Uttar Pradesh lo scorso 7 aprile. Gli assalitori erano membri del gruppo denoninato “Yuva Vahin”, creato nel 2002 dal leader induista Yogi Adityanath, oggi Primo ministro dell’Uttar Pradesh.
“Il governo dovrebbe adottare le misure necessarie e le precauzioni per mantenere la pace e l’ordine e far sì che le minoranze cristiane non siano infastidite o minacciate” ha detto Dayal, membro del Consiglio nazionale per l’integrazione del governo indiano.
Secondo quanto riferito dalla polizia, gli estermisti hanno fermato una liturgia cui partecipavano più di 150 persone, tra le quali 11 turisti americani, lamentandoo che l’evento era una cerimonia per la conversione religiosa.
II gruppo”Yuva Vahin” ha presentato una denuncia contro Yohannan Adam, il Pastore della chiesa, che si trova nel distretto di Maharajganj, dove si teneva la preghiera, accusandolo di convertire gli indù al cristianesimo. La polizia ha dichiarato che una indagine è in corso sugli eventi.
Secondo Krishna Nandan, un leader indù del Yuva Vahini, “la presenza di cittadini degli Stati Uniti indica che molti indù innocenti ed ignoranti venivano convertiti dai missionari, che li hanno attirati con i soldi per cambiare la loro religione”. Le autorità cristiane hanno respinto le accuse di conversione, definendole “assolutamente prive di fondamento”.
All’inizio del 2017 gli attivisti indù del “Yuva Vahini” hanno compiuto una medesima azione nella “Full Gospel Church” a Gorakhpur, accusando i cristiani di proselitismo. (SD-PA) (Agenzia Fides 10/4/2017)
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