Il fenomeno immigrazione oggi ha assunto proporzioni spaventose. E cominciano adesso tutta una serie di studi per valutare l’impatto che questa grande massa in movimento.
Il tutto crea e creerà negli scenari dei Paesi ospitanti, al di là di ogni ideologia cristiana o di solidarietà, sempre bene accetta e condivisa, almeno per quanto riguarda chi scrive.
Nel Mondo esistono circa 59,5 milioni di migranti, un numero spaventoso che si avvicina alla intera popolazione italiana. Ma il dato che desta maggiore preoccupazione è che circa 8 milioni sono stati raccolti soltanto nel 2014, con un incremento del tasso di immigrazione del 76%, una cifra spaventosa che secondo le previsioni è destinata soltanto ad aumentare. Se facciamo un parallelo con la seconda Guerra mondiale, questa cifra risulta di poco inferiore! Per cui, senza che ce ne rendiamo perfettamente conto il fenomeno è di fatto simile ad una guerra su scala mondiale. Ogni giorno circa 42.500 persone sono costrette a lasciare la propria casa, sia in modo autonomo che in modo coercitivo.
Perché questa gente fugge? Le cause principali sono i conflitti in corso, che stanno via via interessando anche i Paesi che ospitano in teoria questi flussi migratori. 33 conflitti in corsa a fine 2014 e altre 13 situazioni di crisi che preannuncia uno stato di semiguerra. I Paesi che maggiormente soffrono di questo espatrio sono la Siria, con 3,9 milioni di profughi, seguita da Afghanistan (2,6 milioni) e Somalia (1,1 milioni).
Altro punto critico del fenomeno sono i tassi di rimpatrio. Nel 2011 531.900 erano riusciti a tornare in casa propria, nel 2012 525.900, nel 2013 414.600…. nel 2014 soltanto 126.800 sono riusciti a rimpatriare, e, per la maggior parte dei casi, in modo coercitivo da parte della Nazione ospitante. Questo significa che non solo si espatria ma non si pensa e non si vuole più ritornare nella propria patria, con grave appesantimento da parte di nazioni che devono destinare fette sempre più sostanziose del proprio PIL per sostenere i costi di gestione che ne derivano. E, in un momento di profonda crisi che alimenta la tensione civile e sociale creando anche situazioni molto cruente. Il mescolamento delle etnie, poi, diventa causa di ulteriori problemi legati alla covivenza, e molto spesso i governi arrivano a conclusioni che per i propri cittadini sono assolutamente paradossali.
Gabriele Paolini | notiziecristiane.com – Accademia Jeshua Europa
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