Incidente aereo nel Sinai: l’epilogo

L’incidente aereo che è costata la vita a 224 persone sul Sinai sembra avere una spiegazione molto più complessa di quello che era stato annunciato nel primo momento dell’impatto. 

L’incidente aereo che è costata la vita a 224 persone sul Sinai sembra avere una spiegazione molto più complessa di quello che era stato annunciato nel primo momento dell’impatto. Inizialmente, si era quasi immediatamente gridato all’attentato terroristico, addossando le colpe all’ISIS, come se l’incidente avesse una matrice strettamente terroristica. Adesso, a giorni di distanza e dopo avere meglio esaminato la documentazione e le prove oggettive, gli investigatori stanno cominciando a dirimere alcune precedenti affermazioni. Innanzitutto la causa dell’incidente aereo resta ancora sconosciuta, ma certamente ha avuto a che fare con un cedimento della struttura dell’aereo stesso. Il cedimento ha causato una forte depressurizzazione dell’abitacolo con le conseguenze che ahimé sono tristemente note a tutti. Gli investigatori concordano con due ipotesi fondamentalmente: o un cedimento accidentale, (possibile vista la vetustà dell’aereomobile); ovvero un urto con qualcosa che ha creato la falla.

La prima ipotesi inizialmente sconfessata dagli investigatori visto il rapporto di controllo favorevole da parte dei tecnici prima della partenza, è stata sconfessata dalla figlia del pilota, la quale sostiene di avere ricevuto una telefonata da parte del padre, che si lamentava in qualche modo della carenza dell’aereomobile. E questo, naturalmente, farà fatica a venire fuori come effettiva causa anche se resta davvero adesso l’ipotesi più attendibile. Ricordiamo infatti che anche i controlli precedenti alla partenza di un aereo non si riferiscono alla struttura dell’aereomobile quanto al funzionamento tecnico dello stesso e alla corretta implementazione delle procedure di decollo e di atterraggio, (carrello, deflettori, etc).

La seconda ipotesi, è stata quasi completamente rigettata dopo gli interventi di diversi studiosi ed esperti di ISIS, i quali relegano questa possibilità all’esistenza di una forza che fino ad ore l’ISIS non è mai riuscita a spiegare: l’aeromobile volava ad una altitudine di 31.000 piedi, quota alla quale nessuna arma in dotazione ISIS è in grado di arrivare. Se poi hanno una “fionda” particolarmente potente, è una storia diversa, ma questo è tutto da dimostrare. Fatto sta che molte compagnie aeree hanno sospeso le traversate in maniera cautelativa.

Gabriele Paolini | notiziecristiane.com – Accademia Jeshua Europa

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook