“Un boato e poi l’applauso, lungo e intenso come ai vecchi tempi”, scrive l’articolo di stampa di ieri 27 ottobre, ma non stiamo parlando di una partita di calcio bensì dell’inaugurazione del Centro culturale Ikeda di Corsico (MI), cioè il più grande Centro Buddista d’Europa con quasi 1000 posti a sedere nella Butsuma, la sala principale per la meditazione. Testimonial dell’evento il celebre ex calciatore Roberto Baggio, il quale ha richiamato una folta platea di fans e persino di volti noti come Paola Maugeri, Sergio Muniz, il sindaco milanese Giuliano Pisapia, il sottosegretario al Ministero del Lavoro Franca Biondelli e vari leader religiosi fra cui il Rabbino Capo di Milano Alfonso Arbib e il direttore Generale della Comunità Religiosa Islamica in Italia Abd as-Sabur Turrini. Dopo gli applausi, lo spazio dedicato alla preghiera, lunga e coinvolgente, con la recita del celebre daimoku “Nam myoho renge kyo” che ha scandito gli attimi più sentiti della cerimonia: occhi chiusi e mani giunte per il Divin Codino, raccolto in meditazione insieme ai quasi novecento tra fedeli e visitatori. Roberto Baggio, peraltro vincitore nel 2010 del premio World Peace Award per il suo impegno umanitario, pratica il buddismo da 27 anni e continua a dichiarare pubblicamente che la sua vita è cambiata perché “ognuno è libero di seguire la propria religione”: ma sarà davvero così? Tuttavia, è strano come il nostro governo ponga ostacoli e difficoltà di vario genere burocratico quando qualcuno intende aprire o reperire uno spazio per diffondere la fede cristiana, mentre per i vari sostenitori di dottrine e religioni estranee al cristianesimo l’iter risulta agevole e celere: infatti, il Centro di Corsico, che ha la forma di una carpa d’oro che salta dall’acqua – simbolo dell’illuminazione di Buddha – è stato fortemente richiesto dal Soka Gakkai, l’istituto buddista seguito in Italia da oltre settantamila persone, ed è costato complessivamente circa quindici milioni di euro tutti sborsati dai fedeli di questa “filosofia” di vita che intendono trasformare il centro in “Laboratorio di pace” e punto d’incontro di tutte le religioni professate nel milanese. Orbene, se consideriamo che nel 2006 ad Astana, capitale del Kazakistan, è stato costruito il “Palazzo della Pace e della Riconciliazione” detto anche “Piramide della Pace”, che è un luogo di culto per Ebraismo, Islam, Cristianesimo, Buddismo, Induismo e Taoismo, sempre con lo scopo di favorire la pace, l’armonia fra i popoli e il dialogo religioso fra le fedi, e che dagli anni ottanta si sono svolti nel mondo numerosi incontri interreligiosi sulla “pax mundi” e/o sul “dialogo religioso” quasi sempre sotto lo sguardo vigile del Vaticano (Assisi 1986, Roma 1987-1988, Varsavia 1989, Bari 1990, Malta 1991, Bruxelles 1992, Milano 1993, Gerusalemme 1995, Bucarest 1998, Genova 1999, Lisbona 2000, Palermo 2002, Aachen 2003, Lione 2005, Washington e Assisi 2006, Napoli 2007, Cipro 2008, Barcellona 2010), ci rendiamo conto che l’avvertimento di Paolo apostolo in 1^ Tessalonicesi 5:3 “quando essi diranno PACE e SICUREZZA cadrà loro addosso la rovina e non scamperanno” (1^ Tessalonicesi 5,3), si sta realizzando sotto gli occhi dell’intera cristianità?
Salvatore Di Fede – notiziecristiane.com
Foto: La Repubblica.it
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