Chi nasce albino in Africa rischia la sua vita fin dalla culla. Infatti, vittime di credenze popolari, gli africani affetti da albinismo – anomalia congenita consistente nella parziale o totale deficienza di pigmentazione melaninica nella pelle, nei peli e nei capelli, nell’iride e nella coroide – vengono mutilati e a volte uccisi.
A temere per la sua vita è Clemente Dayile, pastore della Christ Church Cittadella in Mulanje, Malawi, che ha dichiarato giorni fa al Nyasa Times di aver deciso di lasciare la sua congregazione fino a quando non si sentirà più al sicuro.
Almeno 17 albini sono morti in Malawi nel corso degli ultimi due anni. In un’intervista rilasciata alla Bbc la settimana scorsa, il presidente del paese Peter Mutharika si è detto «indignato» per le uccisioni e ha esortato le chiese ad affrontare il problema.
Gli attacchi sono alimentati dalla convinzione che le parti del corpo di albini portino ricchezza: superstizione che Mutharika ha descritto come «frutto della stoltezza e dell’ignoranza».
Le atrocità subite dagli albini sono enormi: attaccati in casa o per le strade, vengono mutilati e talvolta uccisi, perché secondo la superstizione animista il loro sangue e le parti del corpo sono capaci di portare fortuna negli affari, negli affetti, e di curare qualsiasi malattia. Una credenza popolare difficile da scardinare, ad esempio, riguarda lo stupro delle ragazze affette da albinismo: si crede che avere rapporti con loro guarisca dall’Aids. La denuncia della violenza subita poi non è quasi mai dichiarata, per paura di subire ulteriori soprusi.
Avendo problemi di vista, poiché ipovedenti, gli albini non vanno a scuola oltre la scuola elementare. Molti rimangono analfabeti, svolgendo solo lavori manuali, e altri – per evitare insulti e aggressioni – preferiscono vivere in solitudine e rinchiusi in casa. Inoltre, si ammalano di cancro alla pelle anche prima dei trent’anni perché non c’è disponibilità di acquistare creme solari adeguate.
Situazione analoga nella vicina Tanzania, paese africano con il tasso di albini più alto al mondo, dove il governo ha messo al bando gli stregoni, nel tentativo di frenare la crescente ondata di violenza verificatasi dopo che una bambina albina di quattro anni è stata rapita dalla sua casa da una banda armata.
Secondo i dati delle Nazioni Unite negli ultimi dieci anni più di 70 albini sono stati uccisi in Tanzania a causa della magia nera. Per un pezzetto di albino, si possono pagare fino a 5 mila dollari in Tanzania, paese in cui il reddito medio annuo è poco più di 400.
Per porre fine a questa terribile tragedia è indispensabile investire nell’educazione, unica strada per cambiare la cultura che alimenta orribili pratiche legate alla magia e alla superstizione.
Images ©i Stockphoto .com/ TiggyMorse
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