di Agostino Masdea – L’espressione “in Cristo” è una delle affermazioni più stimolanti e significative che troviamo in tutto il Nuovo Testamento. Essere in Cristo non significa certo trovarsi in un luogo particolare, una chiesa o un locale di culto, ma è una posizione spirituale. È una nuova identità e una nuova condizione: chi è in Cristo è una “nuova creatura” e la sua vita è trasformata e completamente rinnovata: “le cose vecchie sono passate, sono diventate nuove”.
Un’illustrazione che ci aiuta a comprendere meglio questa grande verità la troviamo nel libro della Genesi ed è la figura di Noè. Egli visse in un tempo malvagio e scellerato. Ma trovò grazia agli occhi di Dio e Dio lo chiamò a costruire un’arca per la salvezza sua e quella della sua famiglia.
La Bibbia dice che quando l’arca fu completata Noè “entrò nell’arca” con la sua famiglia. Venne il diluvio, ma egli fu salvato per la sua fede e la sua ubbidienza, mentre coloro che erano fuori dall’arca perirono tutti.
Ecco, come Noè era nell’arca, noi siamo in Cristo. L’arca infatti è una figura meravigliosa di Gesù Cristo; in Cristo c’è salvezza, fuori di Cristo c’è perdizione. Paolo dice in Romani 8:1 che “non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù”.
È in Cristo colui che lo riceve come suo Salvatore e accetta il Suo sacrificio compiuto alla croce come prezzo di riscatto per la nostra redenzione. Solo per il sangue che Egli ha versato al Calvario possiamo ricevere il perdono dei nostri peccati e la salvezza: nessun’altra opzione è possibile.
Non si tratta quindi di una mera questione teologica o di una sterile questione dottrinale, si tratta della vita eterna in Cristo, o della morte eterna senza Cristo. E tu? Sei in Cristo? Se ancora non lo sei, perché attendere ancora? La porta dell’arca è ancora aperta!
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