L’essenza della lode si trova in quello che Dio è e in ciò che Egli ha fatto. Essa si focalizza sul Suo carattere incomparabile e sulle Sue opere meravigliose a favore dei suoi figli. Innalziamo le Sue lodi con gioia quando Dio compie qualcosa di glorioso per noi. Eppure la lode non è solo una risposta di gratitudine a ciò che Egli dona. Infatti, si deve lodare anche quando non c’è un dono specifico per cui ringraziarlo.
DIO È SEMPRE DEGNO DELLA LODE SOLTANTO PER CHI LUI È.
Chi contempla semplicemente le meraviglie di Dio, non sta lodando, perché meditare non è lodare. La lode inizia comunque con la mente concentrata sul Signore, ma poi bisogna esternare quei pensieri per lodare. La lode non è tale finché non si esprime. In altre parole, è impossibile lodare con la bocca chiusa e il corpo passivo! In tale posizione si potrebbe adorare o meditare, pregare o dormire, ma non si può lodare!
Una caratteristica della lode sta nella sua natura “estroversa” cioè, è caratterizzata dalla celebrazione e dal giubilo che si esprime proclamando, cantando, suonando degli strumenti, danzando, ecc. Uno studio del Antico Testamento e in particolare dei Salmi rivela chiaramente che il popolo di Dio esprimeva in modo emotivo ed entusiasmante la lode e l’adorazione davanti al Eterno. Abbiamo un Dio glorioso e dinamico che merita anche la nostra energica acclamazione! Questo però non deve mai farci dimenticare che siamo davanti al Santo e che ogni nostro gesto dovrà esprimere riverenza come ben dice il Salmo 108.
La lode non dipende dai nostri sentimenti ma è basata sulla grandezza di Dio che non cambia mai! La lode deve scaturire dalla nostra volontà e non dalle nostre emozioni. Può darsi che a volte ci si possa sentire un po giù o spiritualmente vuoti ed è proprio in questi momenti che dobbiamo esortare l’anima nostra come faceva il salmista“Anima mia benedice il Signore!” (Salmo 103).
Per lodare Dio dobbiamo concentrarci su di Lui e non su ciò che noi siamo o sentiamo. Nei momenti in cui la grandezza di Dio ci colpisce veramente, viene facile lodarlo.
Le lodi a Dio non sono assolutamente riservate soltanto alle belle voci! Se qualcuno non ha veramente la capacità di cantare, può parlare ed esprimere verbalmente le lodi di Dio tramite le espressioni del volto e del corpo.
Perché dobbiamo lodare il Signore?
Prima di tutto, lo lodiamo perché la Sua Parola ci ordina di farlo. “Lodate Dio…” (Salmo 150).
Un secondo motivo per lodare è per incoronare Dio con le nostre lodi (nel Salmo 22:3 si legge “siedi circondato”). Egli ama così tanto la lode che si cinge si essa, e allora, lodiamo il nostro Dio perché si compiace di ricevere la lode!
In terzo luogo, c’è potenza nella lode. La lode è come un arma per la battaglia spirituale, porta vittoria, potenza, liberazione e benedizione.
Inoltre, come quarto motivo, lodiamo Dio perché è bello celebrare il Signore (Salmo 92:1; Salmo 135:3).
Un quinto motivo è semplicemente perché Egli è degno delle nostre lodi (salmo 48:1; Apocalisse 4:11).
Infine, il sesto motivo è che siamo stati creati per lodarlo.
Potremmo elencarne tanti altri, poiché la bibbia è piena di passi che ci stimolano a farlo.
Entrare nella presenza di Dio e adorare
Ricordiamoci che nel lodare e adorare Dio non è tanto Lui che viene da noi quanto noi che entriamo nella Sua presenza. Dio non scende per incontrare noi quando adoriamo, Dio è già nel cuore di ogni suo figlio ed è proprio questo, il cuore, il luogo di adorazione. Entrare nella Sua presenza significa renderla più palpabile a noi. Questo accade quando i cuori diventano conformi al cuore di Dio. Fluisce da cuori che sono disposti a ubbidire Dio in ogni sua richiesta sacrificando ciò che hanno di più caro. La vera adorazione è fatta da ogni persona che ascolta Dio ed è disposto a seguirlo senza riserve. LA VERA ADORAZIONE NULLA A A CHE FARE CON IL CANTARE E SUONARE, ma piuttosto dipende dalla disposizione dei nostri cuori.
La responsabilità del singolo adoratore
La prima responsabilità di ogni figlio di Dio è di amare è servire il Signore con tutto il cuore e quindi di essere un vero adoratore. L’impegno di lodare e adorare no è solo del pastore, dei responsabili e del worship leader, ma è mia responsabilità, tua responsabilità e responsabilità di ogni persona che offre al Signore un “sacrificio di lode” individuale. Ciascuno deve preparare sé stesso per l’adorazione, trascorrere del tempo nella preghiera e nella lode.
Se crediamo realmente che tutti i credenti fanno parte attiva del sacerdozio del nuovo testamento e che tutti noi siamo ministri davanti al Signore, allora dobbiamo cominciare ad accettare la giusta responsabilità per il nostro ruolo come ministri nella chiesa anche nell’adorazione.
Il Gruppo di Lode e il Worship Leader
Vorrei iniziare dicendo che la cosa più importante da comprendere, l’essenza di tutto è che il vero Worship Leader è lo Spirito Santo e non noi! Il compito del worship leader è provvedere alle persone la migliore opportunità possibile per lodare e adorare Dio e per preparare i cuori a ricevere la Sua parola senza ostacoli. Se abbiamo fatto la nostra parte in questo, non dobbiamo preoccuparci del resto. La nostra vita ha bisogno di una unzione speciale per creare l’atmosfera più favorevole all’adorazione, ma poi diventa una prerogativa delle persone il cogliere questa opportunità. Il pensiero inespresso del worship leader allora potrebbe essere: “Io loderò con i doni che Dio mi ha dato e adorerò con tutto il cuore. Sentitevi liberi di riunirvi a me e al gruppo mentre godiamo la presenza dello Spirito Santo”.
Tratto da: http://www.laportaaperta.it/
La funzione del worship leader non è di guidare o controllare l’adorazione ma i canti. Dobbiamo smettere di lottare con le nostre forze “non per potenza né per forza, ma per lo Spirito mio: dice il Signore degli Eserciti” e l’unico modo per farlo è imparare dagli errori, essere illuminati dallo Spirito e poi, incamminarci sulla Sua via della vittoria.
In sintesi, un buon worship leader deve inspirare e incoraggiare con il proprio esempio i credenti alla lode e adorazione a Dio, lasciando loro la libertà di rispondere o meno allo stimolo. deve esortare senza imporre e suggerire senza controllare.
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook