Il vuoto educativo dei nostri giorni

unnamed (4)Vuoto educativo oggi come oggi? Nella nostra società superavanzata tecnologicamente? In una società multiculturale e pluralista dove i modelli di cultura sono così vasti e diffusi che la gente, volendo, può scegliere tra una vasta gamma di stili di vita? In una società dove l’educazione è sulla bocca di tutti e chiunque pensa di sapere il fatto suo in campo educativo (tant’è che ognuno educa se stesso e chi gli ruota intorno come gli pare)?!

Beh, a cosa attribuire, allora, certi aspetti attuali della nostra società come (ad esempio):

  • Il diffuso senso di depressione
  • Le relazioni interpersonali sempre più strumentali, formali, ipocrite e interessate
  • Il diffuso senso di disagio esistenziale
  • Il diffuso senso di egoismo (che ha talmente pervaso la nostra società da non lasciare tanto spazio per la risposta (scontata) alla domanda “potrei sperare nell’aiuto di qualcuno nel caso dovessi trovarmi nel bisogno”(?) (la cui risposta è…no! [1] )
  • L’aumento del senso di vuoto nelle persone (che può portare a pensieri e gesti insani nel caso qualcuno non intervenga a dare una speranza in certi momenti davvero bui e scuri per l’anima)

Tutte queste cose stanno aumentando e sono sempre più all’ordine del giorno nella nostra società ‘tecnologica’, che fa mostra di un certo benessere materiale (per pochi – affaristi e ladri -) dietro la cui facciata cerca di coprire lo stato di degrado morale e spirituale che dietro tale maschera si cela.

Alla luce di ciò, le belle idee ripetute e sbandierate nei corsi di pedagogia o di psicologia o nelle strutture [2] deputate ad “educare” gli utenti (la cooperazione, la società educante, l’integrazione, la solidarietà, il benessere) risultano essere semplici bufale e barzellette da “quattro soldi” (visto che per dire simili idiozie [3] coloro che organizzano tali corsi si fanno pagare migliaia e migliaia di euro).

E se i ‘formatori’ spesso sono gente senza scrupoli, che ha nella bocca la parola ‘educazione’, mentre il suo fondamentale scopo è quello di sfruttare e convertire questa importante realtà dell’esistenza in un semplice e volgarissimo…busnises [4], come si fa a dire che oggi l’educazione è portata avanti? Essa è, invece, mortificata, tradita e vilipesa da molti imprenditori del sociale. Non per nulla oggi come oggi spessissimo a capo di queste cooperative-aziende vi sono personaggi che di educazione non sanno un bel niente, non avendo né titoli né sensibilità per stare nei posti in cui stanno. E quand’anche qualcuno di tali personaggi e “signori” [5] avesse i titoli (di carta) per occupare un determinato posto e ruolo educativo, non è detto (anzi non è quasi mai così) che costui abbia “anche” la grazia per occuparsi dell’educazione di altri esseri umani.

Non per nulla quando vedo che ad occupare un determinato ruolo educativo è uno di questi personaggi intimamente sento di formulare una frase che mi aiuta a giudicarlo e a classificarlo per quello che è (ossia tutto tranne che un educatore). Sapete di quale frase si tratta? E’ questa: “Io non affiderei mai i miei figli a costui/costei”!

Eppure, ahimè, quanti dei propri figli molti genitori affidano a costoro! E’ evidente che i genitori sono inconsapevoli di quali persone siano tali personaggi.

Se la nostra società è allo sbando in parte ciò è proprio dovuto al fatto che l’”educazione” è nelle mani di gente il cui unico scopo è quello di affermare se stessa e di fare business.

Questa gente ride dei valori, questa gente ride delle persone che gli sono affidate (a me una volta una dirigente di una struttura del genere disse “A noi interessa lo status quo delle famiglie (ovvero il disagio), perché fino a quando queste famiglie restano disagiate noi abbiamo pane da mangiare!

Che schifo. Che amarezza (al pensiero di dover lavorare sotto le dipendenze di una persona del genere).

Scusate questa introduttiva digressione sociale ed “educativa” (come direbbe qualcuno in gergo tecnico), che fa venire la nausea.

Andiamo al cuore della riflessione di cui tutto quello che finora è stato detto è solo uno spunto.

Non siamo affatto una società ben educata. Ho fatto solo alcuni esempi relativamente al settore del sociale, ma le stesse cose dette sin qui credo che non farebbero eccezione se parlassimo di altri settori (come il commercio, la politica, [6] l’insegnamento (dato che la scuola si piega come una stupida somara all’ideologia di turno, che nel momento attuale vorrebbe educare i nostri bambini ad essere bambine e le nostre bambine a diventare bambini [7].

Altro che progresso! Ci stiamo avviando verso un tipo di società già esistita anticamente. Mi riferisco, giusto per indicare due modelli, alle società delle antiche città di Sodoma e Gomorra, in cui ognuno faceva e diceva quello che voleva. E dove arrivarono quelle società attuando il loro modello di “sviluppo” del dire e fare quello che più piace ad ognuno ? La perversione (di ogni giustizia) le potò dritte verso la rottura di ogni limite, di ogni senso di giustizia e di ordine. Pensate quale “libertà” [8] doveva esserci [9] in quelle società allorchè ognuno che desiderava prendersi la moglie di un altro poteva farlo !

Se si tende a chiamare “libertà” e modello educativo evoluto uno stile di vita in cui la perversione viene rinominata “progresso” allora è il caso di ritornare alla nostra domanda di partenza:

“Non siamo forse ai nostri giorni di fronte ad un vuoto educativo le cui conseguenze danno origine a quei disturbi (depressione, senso di vuoto e di smarrimento, crisi esistenziale, mancanza di valori) di cui parlavamo all’inizio?

Ma, infondo, da dove pensiamo vengano fuori i disturbi psichici (ovvero dell’anima) da cui così spesso oggigiorno sono colpite le persone. Essi sono il frutto di uno stile di vita fuori dalle norme della giustizia, ossia fuori da un giusto modo di vivere. Immaginate se qualcuno vedesse sottrarsi la propria moglie da un pinco pallino di turno laddove, a sua volta, un Caio e un Sempronio di giudici glielo permettessero sulla base della sottoscrizione di una legge i cui promotori fossero due politici spregiudicati chiamati tuttovabene e forsennato. C’è forse da ridere? Non è forse quello che sta succedendo nella nostra “progredita” società. Cosa accadrebbe ad un uomo se questo scenario si realizzasse, se non che questi verrebbe ricoverato in qualche clinica psichiatrica per il “disturbo di gelosia”, diagnosticato da uno psichiatra che in linea con tali nuove norme dichiarasse che la ‘normalità’  sarebbe quella di cedere tranquillamente la propria moglie a chiunque la voglia? E, allora, chi sarebbe il ‘pazzo’? Naturalmente colui che starebbe richiuso dentro l’istituto psichiatrico (come dicono e vogliono i dottori della scienza della psichiatrica, chiamata a dirci cosa è normale e cosa no)!

Vien quasi da dire “Robe da pazzi’! Però questo è quello che a poco a poco sta succedendo nella nostra società, che manifesta la stessa tendenza delle antiche Sodoma e Gomorra, dicendo che “libertà” è quella di voler fare quello che ad ognuno pare e piace. Quello che ancora oggi qualcuno (con qualche residuo di principio morale) chiama disordine per questa società “progredita” sarebbe, invece, ordine! Ma se l’ “ordine” è quello del più forte che divora il più debole, allora questo è un modello educativo non solo lontano dal modello educativo divino della giustizia di Dio ma anche lontano dall’umanità stessa. Questo è un modello educativo animalesco, che può andare bene per gli animali della giungla. Ma forse  il motivo per cui oggigiorno vige questo modello è che gli uomini stanno tendendo verso la bestialità, anziché verso l’umanità ad immagine di Dio. Infatti come è naturale per le bestie sbranarsi altrettanto è sempre più naturale nella società umana fare e vedere fare lo stesso.

Ma cosa ha da vantarsi questa società, lontana da Dio e vicina alla barbarie (a cui ogni uomo senza Dio tende per natura)?

Si dice che dall’umanesimo in poi si è voluto esaltare l’uomo, ma a cosa sta portando tale “esaltazione”? Cos’è ormai l’uomo? Come abbiamo visto per molti che ricoprono ruoli ‘educativi’ nel sociale l’uomo è solo un numero su cui e da cui cercare di trarre profitto. Così come le bestie vivono per l’istinto di mangiare, tanti uomini, simili alle bestie, vivono solo per fare soldi a spese di tutti e di tutto. Uomini senza scrupoli emergono o chiedono concessioni per prendere appalti di servizi sociali ed educativi, quando sono i primi a lucrare e a speculare su quello che dovrebbe essere la vera educazione: la promozione del prossimo, degli altri e non di se stessi.

Che schifo! L’educazione in mano di chi è finita? Da chi è gestita? Da gente che vive solo per gonfiarsi il ventre, spendere e spandere, ma non da gente che crede nei valori, da gente che gridi chiedendo a Dio di giudicare questa perduta società!

A ragione la parola di Dio, per bocca del profeta Geremia, dichiara:

“Informatevi, cercate se c’è un uomo che pratichi il diritto e cerchi la fedeltà. Invece giurano il falso; [10] perché dal piccolo al grande tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote tutti praticano la menzogna. Curano alla leggera la ferita del mi popolo, dicendo “Pace, pace!”, ma pace non c’è. Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire. Per questo cadranno nell’ora in cui li visiterò [11]”.

Per capire se nella nostra società c’è un vuoto educativo si potrebbe fare un semplice test:

chiediamoci se come società siamo e rispecchiamo il modello di società che Dio sin dai tempi antichi ha voluto e vuole, ossia un insieme di uomini giusti e santi, consacrati a cercare le virtù del diritto, della misericordia e della giustizia.

Di fronte a un tale test, onestamente, la nostra società esce con i seguenti giudizi (dati dalla parola di Dio):

Che quadro desolante! Ma è quello che realmente è la nostra società. C’è qualcosa di cui compiacersi guardando la nostra società, in cui ognuno pensa ai fatti propri approfittando dei miseri e ridendo pensando di essere ‘furbo’? Non è questa la società maledetta da Dio?

E perché si sta finendo in tutto questo, se non perché l’uomo anziché rivolgersi a Dio si rivolge a se stesso e vivendo come gli animali pensa solo a soddisfare i propri istinti carnali soffocando lo spirito, che sarebbe quella parte che Dio ha dato all’uomo affinchè per mezzo di essa questi possa cercare di mettersi in rapporto con Dio (che è Spirito [21]) per ricercare la com-unione con Lui (ossia con i Suoi valori e i Suoi principi condensabili (ovviamente molto, ma molto stringatamente) in queste due espressioni della Bibbia:

  • “Siate santi perché io l’Eterno sono santo”;
  • “Senza di me (senza Gesù) non potete far nulla (ovvero non potreste essere santi)”

Che dire a conclusione di questa desolante, ma reale, descrizione della nostra società sempre più priva di valori giusti e, dunque, sempre più diretta verso il vuoto, se non rivolgere una preghiera a Dio (per e da parte di chiunque in coscienza riconosce di essersi allontanato e separato dalle vie di Dio)?

Oh, Signore apri i nostri occhi e i nostri cuori per riconoscere quanto ci siamo allontanati da te; per riconoscere quanto male abbiamo prodotto illudendoci di poter progredire facendo a meno di consultare la tua santa e benedetta parola. Non farci perire con gli empi e con gli stolti agli occhi dei quali questo andazzo di cose è chiamato bene! Illuminaci affinchè possiamo vedere le tenebre morali e spirituali di coloro che vivono come se tu non esistessi e si incamminano – così – verso quell’abisso che tu hai preparato per i malvagi, i bugiardi e per chiunque ama e pratica l’ingiustizia.

Oh Signore, liberaci e salvaci dalla nostra corruzione. E guidaci ed ammaestraci con l’educazione della tua parola. Amen

[1] Di fatto, se non ci fosse una famiglia alle spalle (quando questa è ancora sana), molti potrebbero morire a causa dell’egoismo e dell’avidità della gente che ci sta accanto e con cui viviamo ogni giorno.

[2] V. cooperative sociali (di cui ho qualche – negativa – esperienza)

[3] Visto che alla luce dello stato di degrado morale della nostra società (in cui imperano l’egoismo, la menzogna, lo sfruttamento delle persone a tutti i livelli, le finte promesse, gli sguardi ammiccanti e i tradimenti nascosti) quelle idee non sono altro che parole…vuote (dal momento che chi le dice non ci crede affatto (a causa del fatto – scusate il gioco di parole – che il suo stile di vita tradisce quanto ‘predica’ da non credente)!

[4] Tant’è vero che molte ‘cooperative sociali’ si fanno definire aziende (che, anziché lavorare o manipolare pezzi meccanici, lavorano e manipolano (nel vero senso della parola) persone)

[5] Spesso rozzi, sgarbati e cafoni (gente che ci tiene solo ai soldi della propria azienda, mettendo (intimamente – cioè nel segreto dei suoi intimi pensieri -) all’ultimo posto il rispetto del personale (dagli operatori delle cooperative agli utenti che “usufruiscono” dei servizi da queste erogate (in realtà sono gli impresari zotici di queste cooperative che usufruiscono degli utenti, per farsi concedere gli appalti dai comuni e, quindi, per ottenere denaro pubblico).

[6] In cui ormai tutti hanno la consapevolezza che vi si entra non per servire il popolo, ma per servirsi del popolo (magari facendo leggi a favore dei propri interessi, magari prendendo stipendi esorbitanti e trovando le ‘coperture’ (notasi il “gioco” – tragico – di parola) per mantenerseli con l’abbassare i salari della gente (ingannata due volte: a) al momento delle votazioni (con le solite promesse belle “ma” false), b) al momento della delusione durante il passaggio tra il detto (in campagna elettorale) ed il fatto (durante i cinque anni di governo, quando si dovrebbero tradurre in pratica le promesse fatte per accalappiare i voti).

[7] Questa è la mira della cosiddetta ideologia del ‘Gender’ (secondo la quale il sesso sarebbe solo una costruzione culturale da cambiare a piacimento secondo i gusti e le mode (per il gender spinte e promosse da gay, lesbiche e trans)

[8] Così come la chiamano i sostenitori di questo genere di società

[9] E vi sarebbe oggi se si arrivasse di nuovo a quello stile di vita

[10] Geremia 5: 1

[11] Geremia 7: 15

[12] 2 Pietro 1: 4; 2: 12; 2: 19; Isaia 1: 4; Osea 9: 91 Timoteo 6: 5

[13] Matteo 23: 28; Luca 12: 1; 1 Timoteo 4: 2;

[14] Romani 1: 30; 2 Timoteo 3: 2

[15] Proverbi 6: 17; 10: 18; 17: 4; Isaia 32: 7; 1 Giovanni 4: 20; Apocalisse 21: 8

[16] Efesini 5: 5; Galati 5: 20; Isaia 40: 19; Salmo 115

[17] Salmo 14: 1; Isaia 5: 20; Geremia 4: 22; Amos 5: 14

[18] Matteo 15: 14; 23: 26; Apocalisse 3: 17

[19] Matteo 5: 47;  6: 7; Efesini 4: 17; 1 Tessalonicesi 4: 5

[20] Isaia 1: 21; Geremia 3: 2, 3; Osea 4: 11, 12, 18

Enzo Maniaci | Notiziecristiane.com

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook