“Ma se non fate cosí, voi avrete peccato contro il Signore; e sappiate che il vostro peccato vi ritroverà” (Numeri 32:23).
Cosa significa “il vostro peccato vi ritroverà”?
Anche se può sembrare una domanda ovvia, per molti non lo è.
Molte persone non credenti sono impazzite, altre si sono date all’alcool o alla droga, altre ancora si sono addirittura suicidate pur di non sentire più quella voce nella loro coscienza che li accusava, rinfacciandogli alcuni o anche solo un peccato in particolare. Questo può riguardare anche noi credenti, che spesso commettiamo dei peccati e pensiamo che nessuno ci abbia visti. Dio invece vede tutto e, quando è il momento, non ci accusa ma ci ricorda che dobbiamo pentirci non solo verso Lui ma, ben più difficile, anche verso la vittima del nostro torto.
Quando siamo colpevoli di un’azione peccaminosa inconfessata, col tempo essa attanaglia sempre di più il nostro essere. Ad esempio, se un uomo avesse tradito sua moglie, anche una sola volta, si sentirebbe nella vergogna ogni volta che si parlasse di tradimenti, specialmente se fosse credente. Egli vorrebbe zittire la voce di Dio che lo invita a mettere a nudo il suo peccato, magari per paura delle conseguenze in caso venisse allo scoperto.
Sarà una vita infelice, senza più la sicurezza della salvezza, senza pace e senza gioia.
Qualcuno potrebbe pensare che, dal momento che Dio conosce i nostri cuori, non sia necessario chiedere scusa anche ad altri, soprattutto se ciò ci costasse molto, ma arriverà il momento in cui Signore ci metterà con le spalle al muro per smuoverci. La Bibbia, infatti, ci mostra come Giacobbe si rendesse conto della portata del torto fatto a suo fratello Esaù e per questo scappò lontano da lui. Il peccato lo perseguitava, e Giacobbe continuava a fuggire per paura d’affrontare la rabbia di Esaù. Allora Dio stesso lo rese zoppo e Giacobbe, non potendo più correre, dovette affrontare il fratello, ma Dio trasformò la rabbia e il rancore di Esaù in amore e perdono.
Anni fa, fui testimone oculare di un fatto che coinvolse una coppia di miei carissimi amici e oggi fratelli in Cristo. La situazione per lui si era fatta insostenibile perché, quando non era ancora credente, in un momento di debolezza andò con un’altra donna. Dio fu misericordioso e così, invece di trovarsi una moglie nemica e agguerrita, egli trovò una che comprese lo sbaglio del marito e lo perdonò sinceramente.
Dio cambia i cuori e può parlare anche a quelli di chi abbiamo danneggiato, se siamo veramente pentiti.
Chi ha sperimentato la confessione di un peccato che teneva nascosto sa bene la pace e la liberazione che si sentono in quel momento. Molti invece hanno indurito i cuori sui loro peccati, arrivando a portarseli nei letti degli ospedali o addirittura nella tomba. Che follia non avere timore di Dio nè rispetto per chi abbiamo offeso!
In questi giorni ho visto la miniserie americana When They See Us su Netflix. Una storia vera di 5 minorenni accusati di aver stuprato una donna nel Park Central di New York nel 1989. Dopo 12 anni di dura pena sono stati rilasciati, perché il vero stupratore aveva confessato per essere finalmente libero dal tormento del peccato. “Fatemi tutto, uccidetemi pure, ma non sopporto più questo tormento nella mia vita. Liberate quei ragazzi e solo allora la mia coscienza sarà libera. Anche se so che è giusto che io paghi i miei sbagli”, diceva nel film lo stupratore. Il suo peccato lo aveva ritrovato e costretto a dire il vero. Sicuramente ci sono casi irrisolti e mai confessati. Saranno problemi tra loro e il Signore.
Dio aiutaci a confessare e chiedere perdono a chi abbiamo offeso e fatto del male.
Dio ci benedica!
Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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