Il Primo Tempio di Gerusalemme (detto anche “di Salomone“) era la struttura principale di culto dell’antico Israele attorno al 950 avanti Cristo.
Costruito dallo stesso Re Salomone, che aveva seguito l’ordine divino dato a Davide, divenne ben presto il simbolo stesso dell’identità e della religione ebraica, attirando visitatori da tutto il mondo allora conosciuto.
Al tempo, nel Sancta Sactorum, v’era custodita la tanto famigerata Arca dell’Alleanza, simbolo del patto tra il popolo e Dio, assieme al miracoloso bastone di Aronne.
Nel 586 a.C. il Tempio venne distrutto dall’incursione babilonese da parte del re Nabucodonosor II, il quale lo depredò e trasferì le ricchezze a Babilonia (tranne l’Arca dell’Alleanza che fu nascosta in una caverna dagli ebrei, per poi non esser più ritrovata).
Passato il periodo di cattività babilonese, gli israeliti ritornati in patria si prodigarono nel ricorstruirlo nella maniera più possibile fedele, aiutati da regnanti benevoli: il tutto attorno al 536 avanti Cristo.
Nacque così il Secondo Tempio: sicuramente meno curato e pregiato del primo, eppure non meno importante.
Nel 19 a.C. Erode fece costruire un ampliamento noto come Tempio d’Erode creando non poco malcontento e malumori, difatti la regione era nota ai romani per esser molto tumultuosa ed inquieta.
Le rivolte contro la dominazione romana si fecero progressivamente più intense e frequenti sino a quando, nel 70 d.C., il Secondo Tempio fu distrutto per volere dell’imperatore Tito (oggi rimane il muro occidentale, detto “del pianto“), dando quindi inizio alla diaspora del popolo ebraico durata sino al 1948.
Cosa succede oggi?
Ebbene, volendo seguire la tradizione, dopo il ritorno in patria, il popolo d’Israele freme ancora per ricostruire il Tempio, simbolo della ritrovata patria e per adempiere alla profezia della venuta del loro futuro messia e dei “tempi nuovi“. Tuttavia non facendo i conti con i tanti problemi che si frappongono alla costruzione.
Innanzitutto, la locazione.
Sorte ha voluto che, nell’antica collocazione del Tempio ci sia ora la famosa moschea della roccia (Qubbat al-Sakhra) e la grande moschea di Al-Aqsa.
Addirittura alcuni hanno ipotizzato di far esplodere le due moschee centenarie (e di notevole bellezza) con degli ordigni, pur di raggiungere lo scopo. Un evento del genere sarebbe di sicuro una disgrazia e la conclusione definitiva d’ogni processo di pace.
Nel frattempo molti preparativi sono stati avviati: dalla preparazione degli abiti secondo la tradizione biblica agli ornamenti. Addirittura si è riusciti a far rinascere la vacca rossa, considerata pura, usata in tempi antichi per i riti sacrificali (fatto importantissimo per gli ebrei).
Di recente in Israele la pubblicità per la ricostruzione del Tempio è divenuta molto diffusa, studi riguardo alle vecchie collocazioni e procedimenti sono portati avanti da anni con il fine di replicare con estrema esattezza i riti degli antenati.
Ad oggi gran parte di questi preparativi sono completati: i migliori orafi d’Israele hanno donato alla causa delle fedelissime copie delle originali corone, coppe, incensieri e candelabri. La fondazione per il Tempio ha inoltre dichiarato che, grazie a sofisticatissimi studi sul DNA, si è riusciti a rintracciare la discendenza maschile di Aronne, ovvero gli unici individui in grado di poter esercitare la funzione di sacerdote.
Le domande restano molte: cosa porterà questo Terzo Tempio? difficilmente la pace.
Secondo alcune profezie cristiane sarebbe addirittura il tempio dove l’Anticristo siederà alla fine dei tempi, proclamandosi Dio in terra. Secondo quelle ebraiche, come detto, quello della venuta del messia tanto atteso.
Gli interrogativi sono molti, così come le preoccupazioni.
Sito web dell’organizzazione per la ricostruzione del Tempio: www.templeinstitute.org
da: Veniteadme.org
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