Prendendo atto delle sfide che la Chiesa sta attraversando contestualmente con i tempi complessi in cui viviamo, le domande che tanti giovani e diverse famiglie si pongono, quale direzione possiamo ancora seguire per non errare?
La Cristianità oggi sembra tutta assorbita dai problemi del mondo, come se questo fosse il compito fondamentale della Chiesa. E Cristo diventa la premessa per le nostre attività.
C’è bisogno invece che si ricordi che la fede è anzitutto riconoscere, seguire e amare la Sua presenza.
Sembra infatti che questa Cristianità si muova nel mondo cercando di accettare tutte le provocazioni che il contesto culturale, politico e sociale presenta, tentando di affrontare e risolvere questi problemi uno dopo l’altro. Come se questo fosse il compito suo fondamentale.
Si tirano tutte le conseguenze come se Cristo fosse presente, ma appunto rischia di essere un “come se”.
La fede è la Sua presenza da riconoscere, da seguire e da amare nel mistero della Chiesa.
Perciò la Chiesa si deve sempre di nuovo presentare ai suoi figli – e aldilà di essi – a tutto il mondo, come il luogo dove l’incontro con Cristo è oggettivo, il luogo nel quale la conversione a Lui è resa possibile e dove inizia quel cammino verso l’esperienza di vita nuova. Per questo la Chiesa è sinonimo di verità che trascendono il tempo.
Il Vangelo è e continua ad essere la pietra di paragone.
Senza la coscienza di questa Presenza, senza la ricerca della Sua conoscenza nulla vale altro sforzo.
In questo percorso, il terreno di speranza per la Chiesa oltre passa il tempo, le mode, le società: Cristo esiste, Cristo rimane, ed Egli è presente. Egli è il Signore della Chiesa. Come ha guidato la sua Chiesa nei momenti difficili del passato, così Egli ci guiderà attraverso questi tempi presenti”.
Vincenzo Lipari | Notiziecristiane.com
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