Definisco, in questo contesto, il termine “spirito” e le sue origini. Dall’ebraico “ruah” letteralmente indica: il “soffio”, l’aria”, il “vento” e il “respiro”.
Dal greco antico “pneuma” letteralmente indica: il “respiro”, l’aria” e il “soffio vitale”.
Questo termine (spirito) ricorre nella Bibbia 129 volte nell’Antico Testamento per indicare l’uomo e 136 volte per indicare l’azione di Dio a favore dell’uomo.
Analizzo il suo significato attraverso le Scritture:
Prima di tutto il significato “vento” indica l’aria mossa che produce cambiamenti (Genesi 1:2 “E la terra era informe e vuota, e le tenebre coprivano la faccia dell’abisso; e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque; Deuteronomio 32:11 “Come un’aquila incita la sua nidiata, si libra sopra i suoi piccoli, spiega le sue ali, li prende e li porta sulle sue ali; Isaia 7:2 “Fu perciò riferito alla casa di Davide, dicendo: I Siri si sono accampati in Efraim. Così il cuore di Achaz e il cuore del suo popolo tremarono, come tremano gli alberi della foresta per il vento”). Analizzando questi versetti biblici, qui il termine “vento – ruah” è rapportato all’uomo in quanto ne indica, specificamente, il suo respiro. Dio infatti forma lo “spirito” all’interno dell’uomo (Zaccaria 12:1 “Così dice l’Eterno che ha disteso i cieli, posto le fondamenta della terra e formato lo spirito dell’uomo dentro di lui”), poiché Dio da’ lo “spirito” lo può anche togliere.
Il termine “spirito” indica anche la forza dinamica dell’uomo, dominante e determinante che gli permette di compiere grandi imprese (Giudici 3:10 “Lo Spirito dell’Eterno venne sopra di lui, ed egli fu giudice d’Israele; uscì a combattere e l’Eterno rese forte Eglon, re di Moab, contro Israele, perché essi avevano fatto ciò che non è male agli occhi dell’Eterno”), è quindi una capacità fuori dall’ordinario associata all’idea di potenza.
L’Antico Testamento fa riferimento a “anima vivente” termine attraverso il quale indica il primo Adamo e a “spirito di vita” termine che indica il nuovo Adamo, lo “spirito vivificante” che è Gesù’ Cristo.
Il termine “spirito” indica anche l’insieme dei sentimenti propri alla vita emotiva, intellettiva e volitiva dell’uomo:
- Per la vita emotiva (Genesi 41:8 “Al mattino il suo spirito era turbato, e mandò a chiamare tutti i maghi e tutti i savi d’Egitto; quindi il Faraone raccontò loro i suoi sogni, ma non ci fu alcuno che li potesse interpretare al Faraone”; Ezechiele 3:14 “Così lo Spirito mi sollevò e mi portò via; e io andai pieno di amarezza nello sdegno del mio spirito; ma la mano dell’Eterno era forte su di me”), in questo contesto lo “spirito” indica l’emotività interiore dell’uomo ed è legato alle emozioni;
- invece per l’aspetto intellettivo (Ezechiele 11:5 “Quindi lo Spirito dell’Eterno cadde su di me e mi disse: Così dice l’Eterno, voi dite così o casa d’Israele e io conosco le cose che vi passano per la mente”; Ezechiele 20:32 “E non avverrà affatto ciò che vi viene in mente, quando dite: Noi saremo come i gentili, come le famiglie degli altri paesi, che rendono un culto al legno e alla pietra”), in questo contesto lo “spirito” viene presentato come la sede del pensiero umano ed è legato all’intelligenza;
- Invece per l’aspetto volitivo (Deuteronomio 2:30 “Ma Sihon, re di Heshbon, non ci volle lasciare passare per il suo paese, perché l’Eterno, il tuo Dio, gli aveva indurito lo spirito e reso ostinato il cuore, per darlo nelle tue mani, come è appunto oggi”), in questo contesto lo “spirito” esprime una realtà psicologica ed è legato ai pensieri della mente e ai sentimenti del cuore;
La differenza è che la “ruah” indica la vita nel suo aspetto nascosto e interiore, mentre la “pneuma” è la manifestazione esteriore.
C’è anche il parallelismo tra “spirito” e “cuore” che ha a che fare con la volontà (Atti 19:21 “Dopo questi avvenimenti, Paolo si mise nell’animo di andare a Gerusalemme, passando per la Macedonia e per l’Acaia, e diceva: dopo essere stato lì, bisogna che io veda anche Roma”), qui lo “spirito” è menzionato per evidenziare la relazione dell’uomo con Dio (Salmi 51:12,14 “Rendimi la gioia della tua salvezza e sostienimi con uno spirito volenteroso. Allora insegnerò le tue vie ai trasgressori, e i peccatori si convertiranno a te. Liberami dal sangue versato o Dio, Dio della mia salvezza, e la mia lingua celebrerà con giubilo la tua giustizia”).
In riferimento all’uomo interiore è evidente che il termine di “cuore” e “anima” hanno un significato molto simile infatti i contesti sono spesso molto simili anche se si usano termini diversi, questo sta a indicare che allo “spirito” corrispondono sia il “cuore” che l’anima”.
In conclusione posso attestare che lo “spirito” è il soffio personale dell’uomo che ne disegna la vita interiore nella sua potenza e nelle sue manifestazioni esterne sia emotive, che intellettive o volitive. E’, anche, da rapportare alla relazione personale con l’Eterno.
Luisa Lanzarotta – notiziecristiane.com
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