Ora dunque vi dico e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come si comportano i gentili, cioè gli increduli, con i loro folli pensieri, ottenebrati come sono nell’intelletto, estranei alla vita di Dio, a causa della loro ignoranza e dell’indurimento del loro cuore pur professandosi religiosi. Divenuti insensibili, si sono abbandonati agli stravizi, fino a commettere con insaziabile frenesia ogni genere di peccati e di immondezza. Voi, però, credenti non avete conosciuto così il Cristo, se realmente lo avete ascoltato ed avete creduto in lui siete stati istruiti com’è verità in Gesù. Spogliatevi dell’uomo vecchio, cioè quello della vecchia natura che si ribella contro Dio, quello del precedente comportamento che si corrompe inseguendo seducenti brame, rinnovatevi nello spirito della vostra mente, e rivestitevi dell’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità della verità.
Il Signore Dio vuole far conoscere il significato dell’uomo naturale e di quello spirituale (Corinzi 2:14,15)
L’uomo naturale, cioè incredulo, non comprende le cose dello Spirito di Dio, perché non ha lo Spirito Santo in lui, infatti, per lui è solo pazzia e non le può conoscere, perché si giudicano(discernono) spiritualmente. L’uomo spirituale, che crede in Dio, discerne tutte le cose senza essere giudicato da alcuno, perché è giudicato dallo Spirito di Dio. Prima di considerare cosa si intende per uomo naturale e uomo spirituale, è necessario comprendere che l’uomo è un essere trino, formato da spirito, anima e corpo ( I° Tessalonicesi: 5:23), lo spirito è la parte spirituale dell’uomo. Quando leggiamo che Dio creò l’uomo nella sua immagine, vuol dire che Dio diede all’uomo questa divina facoltà, per distinguerlo da tutte le altre creature viventi, e per cui egli può comunicare con Dio. Dio è Spirito (Giov: 4:24), così pure l’uomo, è una parte spirituale. In Proverbi: 20:27 vedrai che lo spirito dell’uomo è descritto quale una candela (lampada) dell’Eterno, per cui la luce e l’intendimento divino raggiungono la sua mente. Elihu parlando con Giobbe affermò: “Nell’uomo c’è un spirito, il soffio dell’Onnipotente, che lo rende intelligente” (Giobbe: 32:8). L’anima, invece, è la sede delle emozioni e pensieri dell’uomo. La nostra personalità non è altro che il riflesso dell’immagine della propria anima. Le nostre simpatie ed antipatie, desideri, sentimenti, impressioni ed affinità sono collegati all’anima. Il corpo è la struttura fisica od esteriore in cui ‘anima e lo spirito dimorano, ed è al loro servizio. Quando è l’anima che comanda, l’uomo si occupa soprattutto dei propri bisogni fisici ed usa il corpo per compiacere gli impulsi carnali, a volte anche abbassandosi fino a livello delle bestie. Quando è lo spirito che comanda, allora il corpo diventa il tempio dello Spirito Santo, un vaso santificato e uno strumento di giustizia per servire e glorificare Iddio (Rom: 6:1-19 e I° Corinzi: 6:13-17). Nel testo la parola per designare l’uomo naturale è psichico, dalla radice psiche, che significa: anima. La psicologia è lo studio del comportamento delle emozioni e pensieri dell’uomo, l’laddove la psichiatria tratta disordini emozionali e mentali dell’uomo. Ambedue sono interessate dell’anima umana, e possono raggiungere l’uomo solo a quel livello per <<uomo naturale>>. La Scrittura intende la persona la cui condotta ed azioni sono dettate dall’anime, anziché dallo spirito.
L’uomo naturale senza riguardo al suo stato sociale, morale o culturale, è governato dai suoi sentimenti, pensieri ed impressioni. È in breve, immerso nel suo io, cioè egocentrico. È sempre occupato di sé medesimo e dei suoi fini egoistici che lo portano all’orgoglio della sua grandezza, attratto solo da ciò che fa appello e da soddisfazione all’anima. L’uomo naturale cioè carnale non si deve confondere con quello spirituale, nonostante le sue esperienze ed affiliazioni religiose. L’essere religioso non è identico all’essere spirituale. Nell’uomo naturale è l’anima che domina il proprio volere; non c’è apertura, ma di fatto rifiuto delle realtà dello Spirito di Dio. Egli reputa tali realtà come folli oppure assurdità, perché non evocano alcuna risposta nei suoi sentimenti ed immaginazioni. L’uomo naturale non ha coscienza dell’invisibile, e rimane indifferente finché l’anima continua ad esercitare dominio sulla propria vita, mentre lo spirito dell’uomo è morto a Dio. Leggi Galati: 5:19-21. Tale, ahimè, è la condizione triste della maggior parte di coloro che si reputano essere cristiani ma non lo sono, pur frequentando una chiesa. Con rare eccezioni, l’appello religioso è rivolto all’anima umana, dando enfasi al visibile piuttosto che all’invisibile, per poter ottenere la vita eterna in Cristo Gesù. Invece, cosa fa l’anima? Fa programmi ed attività per compiacere, divertire e soddisfarei vizi innominabili. Non è esagerazione affermare che la maggior parte delle conversione comincia sempre nello spirito dell’ uomo e poi si estende anche all’anima ed al corpo. La vasta maggioranza dei frequentatori di chiese non è spirituale come lo sei tu, ma vive sul livello dell’anima, più interessata in ciò che fa appello all’anima che di ciò che fa appello allo spirito.
L’uomo spirituale, invece, è opposto dell’ uomo naturale. Non è un fanatico religioso, né dà la falsa impressione di essere migliore o più santo degli altri. Infatti, solo la persona che è spirituale può riconoscere un’altra persona spirituale. Nell’uomo spirituale non è mai l’anima che influenza o domina i suoi atti interiori od esteriori, ma lo spirito che è sotto il dominio dello Spirito di Dio. Essendo ricettivo alla luce che impartisce lo Spirito Santo, l’uomo spirituale è sempre aperto alla voce ed al valore di DIO suo SIGNORE. Non è radicato nel suo io, non è pieno di orgoglio, ostinato e ribelle, anzi è flessibile nelle mani del Signore. Si abbassa a Dio e si reputa inadatto, ed indegno della minima delle misericordie di Dio. Brama ardentemente di essere puro e diritto, di dentro e di fuori. Diffida di sé, e si vede in pericolo di abusare della grazia di Dio. Il suo spirito è umile, penitente e contrito. Rifiuta di giudicare o di paragonarsi agli altri. È intento, invece, a conoscere ciò che il Signore vuole da lui. Se ha ragione, non giudica ma cerca piuttosto il perdono dell’offeso; se, per motivi spirituali, non può andare d’accordo con gli altri, si dichiara con spirito di carità e Tolleranza.
L’uomo spirituale ha considerazione e compassione verso tutto e tutti, specialmente verso coloro che ancora non sono stati svezzati dal visibile, sapendo che essi pure devono fare le loro esperienze. È cauto, non facendosi ingannare dalle apparenze o dalle sottigliezze dell’anima con i suoi falsi ragionamenti persuasivi, suggeriti da un pensiero di massa. Sa bene che i bisogni dell’anima no possono essere soddisfatti con sforzi umani e mezzi carnali. Il visibile ciò che si vede può soddisfare per un momento, ma lascia l’anima più desolata di prima.
Solo lo Spirito di Dio può soddisfare ciò che l’anima umana brama, ma non sarà possibile perché attaccato dalla Bramosia della carne se non rinuncia alla propria supremazia e si sottomette allo spirito dell’uomo redento è un perduto. L’anima se si sottomette, e cerca DIO sarà salvata e anche umile. Solo allora ci sarà armonia interiore ed unità tra anima e spirito, ed essendo umile e sottomesso allo Spirito si potrà dire: <<L’anima mia magnifica il Signore [non più l’io egoista] e lo spirito mio festeggia in Dio, mio Salvatore>> (Luca: 1:47). Si esclamerà col salmista: <<Come la cerva agogna i rivi dell’acque, così l’anima mia agogna Te, o Dio! L’anima mia è assetata di Dio, dell’Iddio vivente. Quando verrò e comparirò al cospetto di Dio?>> (Salmo: 42:1-2). Per l’uomo spirituale, il visibile è sempre secondario e transitorio. Nulla di ciò che il visibile possa offrire potrebbe mai prendere il posto dell’Iddio vivente, perché non può. L’uomo è soltanto una misera polvere, vuoi conoscere l’uomo naturale e spirituale? (Genesi: 3:19) e (Eccl: 3:20). Leggi la Sacra Bibbia è conoscerai la verità. Quella verità che di sicuro ti renderà libero dal peccato!
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