“Certo Egli ti libererà dal laccio dell’uccellatore” (Salmi 91:3).
Dio libera il Suo popolo dalla trappola dell’uccellatore in due sensi. Proteggendo da essa, e liberando da essa. Primo, Egli li libera dal laccio, impedendo che essi vi cadano dentro. E secondo, se vi finiscono dentro, Egli li tira fuori. La prima promessa è più preziosa ad alcuni, come la seconda lo è per altri.
“Egli ti libererà dal laccio”. Come? La sofferenza è spesso il mezzo mediante il quale Dio ci libera. Egli sa che il nostro sviamento si concluderà presto con la nostra distruzione, e per misericordia Dio ci castiga.
Noi diciamo, “Signore, perché?”, senza sapere che la nostra distretta è stata il mezzo per liberarci da angosce ben maggiori. Molti sono stati salvati dalla rovina proprio mediante le sofferenze e le loro croci; queste hanno spaventato quegli uccelli dall’avvicinarsi al laccio.
Altre volte, Dio protegge i Suoi credenti dal laccio dell’uccellatore dando loro una grande forza spirituale, affinché quando sono tentati di commettere il male essi possano dire: “Come potrei fare questo gran male, e peccare contro Dio?”
Ma qual benedetta cosa è l’intervento di Dio se accade che il credente, nell’ora malvagia, cade nel laccio, eppure Dio lo tira fuori da essa! O credente traviato, sii umiliato, ma non disperare. Sebbene tu ti sia allontanato da Dio, ascolta ciò che il tuo Redentore ti dice: “Tornate, o figliuoli traviati, io vi guarirò dei vostri traviamenti” (Ger. 3:22). Ma tu dici che non puoi tornare, perché sei schiavo. Allora ascolta la promessa: “Certo Egli ti libererà dal laccio dell’uccellatore”. Ravvediti e credi con tutto il cuore, e sarai liberato da tutto il male in cui sei caduto, e sebbene non smetterai mai di ravvederti per le tue vie, Colui che ti ha amato non ti caccerà fuori; Egli ti riceverà, e ti darà gioia e allegrezza, affinché quelle ossa che Egli ha spezzato si rallegrino.
“Egli salverà il suo popolo dai loro peccati” (Matteo 1:21).
Molte persone credono che per salvezza si intenda “essere salvati dall’inferno e portati in cielo”. Questo è un risultato della salvezza, ma non è che una piccola parte di questo gran dono.
È vero che il nostro Signore Gesù Cristo redime il Suo popolo dall’ira a venire; Egli li salva dalla terribile condanna che i loro peccati hanno attirato su di essi; ma il Suo trionfo è ben più completo di questo. Egli salva il Suo popolo “dai loro peccati”. Oh! dolce liberazione dai nostri peggiori nemici. Dove Cristo compie un’opera di salvezza, Egli scaccia Satana dal suo trono e non gli permette più di regnare su quell’anima.
Nessun uomo è davvero Cristiano se il peccato regna nel suo corpo mortale. Il peccato sarà ancora in noi – sarà eliminato definitivamente solo quando il nostro spirito entrerà nella gloria; ma il peccato non avrà più il dominio. Cercherà di dominarci – concupendo contro la nuova legge e il nuovo spirito che Dio ha messo in noi – ma il peccato non dominerà più come un monarca sulla nostra nuova natura. Cristo sarà il Padrone del cuore, e il peccato deve essere mortificato. Il Leone della tribù di Giuda prevarrà, e il dragone sarà scacciato.
Credente! Il peccato è stato vinto in te? Se la tua vita è impura il tuo cuore non è cambiato, e se il tuo cuore non è cambiato tu non sei salvato. Se il Salvatore non ti ha santificato, rinnovato, dato un santo odio verso il peccato e un amore per la salvezza, Egli non ha operato alcuna salvezza in te. Quella grazia che non rinnova e migliora l’uomo è una inutile contraffazione. Cristo salva il Suo popolo, non nei loro peccati, ma da loro.
È scritto: “Senza la santificazione nessuno vedrà il Signore”; e: “Si diparta dall’iniquità chiunque nomina il nome di Cristo”. Se non siamo salvati dal peccato, come spereremo di essere annoverati tra il Suo popolo? Signore, salvami ora da ogni peccato, e rendimi in grado di onorare il mio Salvatore.
Charles Spurgeon
Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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