Il Signore ha creato qualcosa di nuovo in me

Il Signore ha creato qualcosa di nuovo in meMi chiamo Elena, ho 37 anni e sono madre di due figli.

Fino a circa dieci anni fa, ero una ragazza “perbene”: frequentavo la Chiesa Cattolica, cantavo nel coro della chiesa vicino a casa mia, partecipavo ai gruppi di ascolto organizzati dalla parrocchia ed ero l’orgoglio dei miei genitori che ogni domenica mi vedevano leggere durante la messa.

Purtroppo, però, dentro di me, mi sentivo vuota. Il Padre sembrava così lontano che, nonostante il mio “trafficare” nella chiesa e le molte richieste di intercessione a Maria, non riuscivo a raggiungerlo, non lo sentivo parte della mia vita. Il bisogno, però, di essere in comunione con Lui cresceva ogni giorno di più fino a quando chiesi a mia cugina, che frequentava una chiesa evangelica e con la quale spesso parlavo del Signore, di aiutarmi a pregare.

Imparai, così, a pregare il Signore in un modo che mi era nuovo: con semplicità di parole e di cuore, come un bambino quando chiede aiuto al proprio genitore o semplicemente vuole stargli vicino.

Cominciai a leggere la Bibbia e fu allora che conobbi realmente il mio Salvatore Gesù. Realizzai che Egli è il nostro unico intercessore (I Timoteo 2:5-6), Colui che si è fatto uomo proprio per comprendere le nostre debolezze e portare la nostra causa davanti al Padre in qualità di avvocato. Imparai, inoltre, a conoscere la mia condizione, riconoscendo i miei peccati che fino ad allora non ritenevo tali. Mi ricordo che in quei giorni “divoravo” ogni parola di quel Libro in cui scoprii che molti dei precetti che fino a quel momento mi erano stati insegnati contrastavano con quanto vi era scritto. Lì per lì andai in confusione: non sapevo se queste “rivelazioni” fossero da parte di Dio o il frutto di una lettura superficiale della sua Parola. Misi questi dubbi in preghiera poiché avevo letto anche che da un albero cattivo non possono nascere frutti buoni(Luca 6:43-45), e a me i frutti della Chiesa Cattolica sembravano buoni.

Fu così che una notte, mentre pregavo, sentii nel mio cuore una voce che diceva: “Nel tuo cammino non guardare né a destra né a sinistra ma fissa lo sguardo davanti a te; chi vedi?”. Risposi: “Vedo la croce di Cristo”. In Isaia 30:21 è scritto: “Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una parola che dirà: «Questa è la via; camminate in essa!»”.

Da quel momento ebbi la certezza che avrei dovuto lasciare la Chiesa Cattolica la quale non predica l’unicità di Cristo nel mistero della salvezza.

Il Signore aveva creato qualcosa di nuovo dentro me, mi sentivo piena di gioia e non vedevo l’ora di trovarmi da sola per poter gustare la presenza del Signore che sentivo nella mia vita. Ogni giorno sentivo la benedizione del Signore che mi riempiva e non riuscivo a tacere l’amore che Dio mi faceva provare: a chiunque raccontavo l’opera di Cristo con entusiasmo, perché dicevo: “Io conosco Colui del quale vi parlo!”

Ho capito che la Chiesa Cattolica commette due gravi errori che sono un vero e proprio laccio di morte per coloro che li praticano. In primo luogo, nel riconoscere Maria e tutti i santi come intercessori fra noi e Dio, pone sulla strada dei credenti degli ostacoli che impediscono loro l’accesso al “Trono della Grazia” per essere giustificati. Infatti è solo andando direttamente a Cristo che noi siamo salvati ed Egli si è fatto uomo proprio per questo: perché noi avessimo la libertà di andare a Lui solo, il quale ci porta al Padre. E, come dicono le Scritture, è il Padre che ci attira a Cristo!

Un altro errore è quello di far distinzione fra peccato veniale, ovvero di poca importanza, e peccato mortale. Il Signore ci dice nella sua Parola che Egli non fa distinzione a riguardo e che qualsiasi peccato conduce alla morte. Nel Nuovo Testamento è chiaro quanto scritto nella lettera di Giacomo 2:10: “Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma viene meno in un solo punto, è colpevole su tutti i punti”. Ora, noi sappiamo che attraverso Cristo abbiamo il perdono dei peccati, ma per ottenere il suo perdono dobbiamo riconoscere il peccato come tale e confessarlo a Lui con pentimento.

Ricordiamoci che, a differenza del mondo, la Parola di Dio non cambia perché essa è stabile nei cieli!

Fonte: http://www.betaniachiesaevangelica.it/


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