Il serpente di rame

62202_000_Brass_Serpent.qxd«E, come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. (GIOVANNI 3:14-18)

Queste parole furono pronunciate da Gesù stesso. Egli stava parlando con un uomo molto istruito e religioso. Nicodemo era un dottore dei Giudei, e conosceva benissimo l’episodio al quale Gesù faceva riferimento.  

Gesù stava ricordando un fatto storico, avvenuto molti anni prima, durante il tragitto che il popolo d’Israele, guidato da Mosè, stava compiendo dall’Egitto verso la Palestina. Tra le tante situazioni difficili che il popolo dovette affrontare durante questo viaggio ci fu questa ricordata da Gesù: i serpenti del deserto. Il popolo d’Israele arrivò in una zona del deserto dove centinaia di velenosissimi serpenti uscivano fuori, mordevano la gente, e il loro mortifero veleno procurava la morte di quegli sventurati. Era chiaramente un giudizio di Dio, a causa della loro incredulità e mancanza di fede.

Era una situazione estremamente difficile; allora gridarono a Mosè e gli chiesero di fare qualcosa, ed Egli pregò il Signore di allontanare questo flagello. Dio  gli disse di costruire un serpente di rame, issarlo su un’altissima antenna e chiunque morso dai serpenti del deserto avesse riguardato a quel serpente di rame non avrebbe subito i malefici effetti del veleno e non sarebbe morto.

Dobbiamo comprendere che molto di ciò che leggiamo nel Vecchio Testamento, personaggi, fatti storici, feste, liturgie, etc non sono altro che figure di realtà spirituali che poi si concretizzano nel ministerio e nella persona di Gesù. Così quel serpente di rame era figura di Colui che un giorno sarebbe stato issato fra terra e cielo, su una croce, per essere l’antidoto contro il veleno con cui che il serpente antico, cioè satana, ha avvelenato e avvelena ancora oggi gli uomini.

Egli si serve di molte specie di serpenti per ferire mortalmente le persone e uccidere la loro anima: DROGA, MAGIA, PROSTITUZIONE, RAZZISMO, MAFIA, VIOLENZA CRIMINALE, GUERRE, CORRUZIONE, sono quelli più diffusi. Ma altri di cui si parla di meno non sono però meno pericolosi: EGOISMO, AVIDITÀ, SETE DI POTERE, INTOLLERANZA, FILMS,  PROGRAMMI  TELEVISIVI, ecc.  In una sola parola: PECCATO!

Molti altri serpenti vengono issati su delle “antenne” (giornali, televisione, mass-media) come viatico, come antidoto contro i mali della società odierna: programmi politici, organizzazioni e associazioni umanitarie, congregazioni religiose, sette, circoli culturali, e tanti altri. Ma nessuno di questi rimedi, anche se alcuni sono senza dubbio apprezzabili per lo sforzo e la sincerità, per i fini che si prefiggono, nessuno dicevo, raggiunge il problema vero dell’uomo per risolverlo definitivamente: il peccato.

La Bibbia dice che il salario del peccato è la morte; che il peccato quando è compiuto produce la morte, e che tutti gli uomini hanno peccato e sono privi della gloria di Dio. Detto così la situazione potrebbe sembrare catastrofica e senza via di scampo, mal’antidoto c’è e si chiama GESU’ CRISTO. Come Mosè aveva innalzato il serpente di rame, un giorno di 2000 anni fa Egli fu issato su una croce nella lontana terra di Palestina: da allora tutti quelli che hanno creduto in Lui, che hanno rivolto lo sguardo verso di Lui sono stati salvati e liberati dal morso del serpente antico.

Quello che Dio ti chiede oggi è  di “riguardare a Gesù”, di credere con tutto il tuo cuore che solo Lui ti può salvare, e di accettarLo nella tua vita come il Salvatore. Chiedigli perdono per i tuoi peccati, comincia a ringraziarlo per aver dato il Suo Figliuolo a morire sulla croce anche per te, riconosci che hai bisogno del Suo aiuto e invocalo con tutto il tuo cuore.

Può sembrarti troppo facile e troppo semplice per essere vero, ma io ti assicuro che tu puoi essere salvato, puoi essere liberato e puoi essere trasformato, diventare una nuova creatura e avere una gioia che prima non hai mai conosciuto.

Esperimenterai che c’è una vita esuberante e traboccante, che tu puoi vivere in Cristo. Egli ha detto:” Io sono venuto perché essi abbiano vita e vita in abbondanza”. Se sei stanco di cercare a destra e a sinistra la gioia e la pace, se sei deluso dagli uomini o dalle istituzioni, se non hai potuto trovare soddisfazione vera nella religione, nella politica, o nei divertimenti di questa terra, ascolta l’invito del Maestro che ancora oggi proclama:

“VENITE A ME VOI TUTTI CHE SIETE TRAVAGLIATI ED AGGRAVATI ED IO VI DARÒ RIPOSO”.

(Matteo 11:28)

Fonte: http://www.chiesadiroma.it/

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