Il senso dei Diritti Umani e la profondità della Santa Scrittura

A seguito dei due conflitti mondiali e del dissolversi delle micidiali ideologie filosofico-politiche del secolo scorso, il consolidarsi in Occidente della democrazia e del primato del diritto, le nuove e sempre più avvincenti frontiere della scienza – nella fisica, nella biologia, nella genetica e nell’informatica – assieme al potere della tecnica e alla globalizzazione delle economie, delle idee e delle conoscenze, si è offerto nuova linfa all’illuministica fiducia nell’incessante procedere del progresso, materiale e spirituale, dell’umana società.

Molti di noi, nati seguito la seconda guerra mondiale ne siamo “figli e nipoti“.

Dopo decine di migliaia di anni, sembrava d’un tratto a portata di mano l’avvento di un mondo finalmente libero dalle guerre, dalle carestie e dalle epidemie e nel quale ad ogni individuo potessero essere assicurati i diritti fondamentali sanciti dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite del 1948, un documento storico, importante su cui personalmente credo ed investo – vedasi l ultima conferenza organizzata presso il Centro di ricerca CNR di Palermo dalla mia Accademia in collaborazione con la Cooperazione Internazionale.

Eppure, proprio mentre i muri delle utopie si sgretolavano e dall’orizzonte sfumavano le angosce di una nuova devastante guerra mondiale, nella coscienza collettiva delle società civili cominciarono a diffondersi nuovi prepotenti sentimenti d’insicurezza e di crescente inquietudine.

La democrazia, il capitalismo, la scienza e la tecnologia, si mostrarono, infatti, incapaci di impedire che il nostro piccolo, amato e sempre più affollato pianeta, venisse sempre più calpestato e offeso dalla mano dell’uomo e che un’enorme massa di popoli rimanesse ancora afflitta dalla fame, dalla sete, dalle malattie e martorizzata da una miriade di orribili conflitti, alimentati da mai sopiti odi razziali, etnici e religiosi e dal persistere degli egoismi più biechi.

I progressi sociali, economici e tecnologici compiuti nella seconda parte del “secolo breve” si sono ancora oggi rivelati fragili ed evanescenti, mentre ahimè per gran parte delle persone,oggi più di ieri, l’incessante e compulsiva rincorsa al profitto e ai consumi addormenta le coscienze imprigionando le anime in catene invisibili.

Questo sistema, fondato sul potere del denaro in particolare, sta comportando una serie incredibile di malessere e di muri relazionali: proprio quando la tecnologia accorcia le distanze tra le Nazioni, l’uomo comunica sempre meno tra se disponendo tutto tramite una tastiera.

Che tristezza assoluta, ma sopratutto, quanta decadenza morale ed etica! Sempre più aziende fallite, licenziamenti, famiglie al collasso mentre, semplicemente il buon senso e il valorizzare di fatto le scritture, cambierebbe i nostri cuori.

Questa mia personale dinamica storica, mostra di fatto qualcosa di straordinario, non soltanto quindi un riflessione, ma un dato oggettivo:

Tutti gli eventi della storia, passata e contemporanea, s’intrecciano, in modo geometrico come in un rebus la cui soluzione s’intravede nitidamente nelle pagine profetiche dei Vangeli e di ciò che già, i vari profeti dell’ A.T come Daniele, Zaccaria, Isaia ecc… e gli Apostoli Paolo e Giovanni dopo, descrissero.

I contenuti della medesima però non devono paventare negatività, ma una visione di gioia e di speranza, come è stata rivelata nella Sacre Scritture perché, lasciando che Essa parli al nostro cuore, aprirà orizzonti nuovi dove sin d’ora, abbiamo solo visto confini ed innalzato barriere di ogni genere.

Vincenzo Lipari | Notiziecristiane.com


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