di Charles R. Swindoll | Matteo 5:3–12 – In breve, prima della sua morte nel febbraio del 1971, mia madre fece per me un dipinto a olio.
Quel dipinto è diventato un amico “silenzioso”, una muta ma eloquente espressione della mia chiamata. È l’immagine di un pastore con le sue pecore. L’uomo sta in piedi da solo con il bastone fra le mani mentre cerca di salire su per il fianco della collina con le sue pecore sparse qua e là intorno a lui. Non si vede la faccia del pastore, ma ogni piccolo batuffolo di lana che lo circonda ha una propria differente personalità. Alcune avevano l’apparenza di essere devote e piene d’amore, una sembra indipendente e testarda, un’altra pecora se ne sta distante come a voler iniziare a vagabondare. Ma il pastore è lì con il suo gregge, che fedelmente e con diligenza si cura di loro.
Questa bellissima opera d’arte è appesa nel mio studio con una luce sopra di essa. Ci sono volte in cui mi sento molto stanco dopo una lunga giornata passata ad ascoltare le richieste della gente, a predicare, ad insegnare, a guidare o semplicemente incontrare gente durante i miei viaggi. Molto spesso quando arrivo a casa dopo giorni come questi, vado nel mio studio, spengo le luci lasciando accesa solo quella piccola luce sul dipinto. Mi aiuta a mantenere viva la mia prospettiva. È come un promemoria… una semplice, silenziosa conferma che io sono lì, proprio dove Dio mi vuole, a fare qualunque cosa Egli vuole che io faccia. C’è qualcosa di incoraggiante nel guardare al pastore con le sue pecore alla fine della mia giornata.
Nelle Beatitudini, Gesù fece il ritratto di un servo che è tanto illuminante quanto incoraggiante (Matteo 5:3–12). Le Sue promesse sono rassicuranti ed i Suoi ripetuti “Beati i” sono incoraggianti. Egli ha descritto la nostra chiamata come servi spiegando il nostro ruolo da:
Poveri in spirito
Servi che fanno cordoglio
Mansueti
Affamati e assetati di giustizia
Misericordiosi
Puri di cuore
Servi che si adoperano per la pace
Perseguitati
Nel momento in cui spegniamo ogni altra luce che ci distrae, riusciamo a concentrare totalmente la nostra attenzione su questi otto aspetti. Ora, la domanda alla quale dobbiamo rispondere è: può una persona simile influenzare davvero un mondo così testardo, competitivo e difficile? È possibile che un servo possa avere un tale impatto?
Come risposta io do un risuonante “Si!” In questo mondo insulso e oscuro i servi possono davvero diventare l’unica fonte di sale e luce.
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