Di OSWALD CHAMBERS – «…e facciamo prigione ogni pensiero, traendolo all’ubbidienza di Cristo » 2 Corinzi 10:5 – Ed ecco un altro aspetto della strenua lotta per la santificazione.
Ogni pensiero, ogni progetto va sottoposto a Cristo. Quanti cristiani oggi credono di lavorare per Cristo e sono invece guidati dai loro naturali impulsi. Nella vita del Signore Gesù, ogni cosa era sottomessa alla volontà del Padre; non vi era nulla che provenisse dalla Sua volontà distinta da quella del Padre. «II Figlio non può fare nulla da solo». Noi invece, cosa facciamo? Sotto l’influenza di una viva impressione provata per una esperienza religiosa, ci mettiamo subito all’opera, entriamo subito in azione, senza sottomettere i progetti e le idee alla disciplina di Cristo.
Oggi si dà troppa importanza al lavoro pratico e si criticano severamente quei credenti che attendono, per agire, di aver sottoposto ogni azione alla volontà di Dio. Il vero entusiasmo va fondato sull’obbedienza a Lui e non sulle proprie inclinazioni che per la loro natura sono limitate e indisciplinate. E’ inconcepibile che dei cristiani debbano agire così.
Siamo facilmente portati a dimenticare che, se dobbiamo la nostra salvezza a Gesù Cristo, è Lui che trasforma tutta la nostra vita; questo significa che dobbiamo arrivare a concepire ogni cosa. Dio, Satana, il mondo, il peccato, dal punto di vista di Cristo, in un completo rinnovamento della nostra mente.
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