“Giunsero a Betsaida; fu condotto a Gesù un cieco, e lo pregarono che lo toccasse. Egli, preso il cieco per la mano, lo condusse fuori dal villaggio; gli sputò sugli occhi, pose le mani su di lui, e gli domandò: «Vedi qualche cosa?» Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come alberi che camminano». Poi Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi; ed egli guardò e fu guarito e vedeva ogni cosa chiaramente. Gesù lo rimandò a casa sua e gli disse: «Non entrare neppure nel villaggio».” Marco 8:22-26
Solo Marco ci parla di questo miracolo. Betsaida “casa della pesca” fu, secondo il Nuovo Testamento, la casa di tre apostoli di Gesù: Pietro, Andrea e Filippo. Qui inoltre Gesù stesso guarì un cieco e non lontano compì il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Riflettiamo insieme su alcune cose: Innanzitutto questa storia ha inizio per l’intercessione di qualcuno. Non vi è l’iniziativa del cieco. Se in altri racconti come nel caso di Bartimeo è lui stesso che sente che Gesù stava passando e comincia a gridare supplicandolo, in questo racconto non è il cieco che chiede aiuto ma qualcuno che chiede aiuto a Gesù per lui.
Ora la richiesta è quella di toccarlo ma Gesù conduce fuori dal villaggio l’uomo cieco.
Un qualcosa di simile avviene anche nel caso del sordomuto descritta al capitolo precedente:
“Gesù partì di nuovo dalla regione di Tiro e, passando per Sidone, tornò verso il mare di Galilea attraversando il territorio della Decapoli. Condussero da lui un sordo che parlava a stento; e lo pregarono che gli imponesse le mani. Egli lo condusse fuori dalla folla, in disparte, gli mise le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; poi, alzando gli occhi al cielo, sospirò e gli disse: «Effatà!» che vuol dire: «Apriti!” Marco 7:31-34
Anche qui non prende l’iniziativa il sordomuto ma qualcuno lo prende e lo conduce da Gesù, ed anche qui la richiesta era che Gesù imponesse le mani ma Gesù la prima cosa che fa è portarlo lontano dalla folla, in disparte. Sembra che quando Gesù voglia fare qualcosa di PARTICOLARE porti l’individuo in un luogo in disparte da tutti.
“Egli lo condusse fuori dal villaggio dalla folla”. Egli è Colui che ci conduce sul sentiero della benedizione, del ristoro, della guarigione. Non opera istantaneamente ma conduce in un luogo appropriato. In luogo nel quale poter ricevere.
Il salmista dirà: “Poich’egli è il nostro Dio, e noi siamo il popolo di cui ha cura, e il gregge che la sua mano conduce.” Salmo 95:7
Prese il cieco “per la mano” e lo condusse. Che bella immagine!
Alcuni condussero da Gesù il cieco; e questa è l’azione della Chiesa, portare le persone a Cristo. Poi Gesù prende per mano l’uomo e lo conduce. L’uomo comincia un percorso con Gesù, si aspettava un tocco, una parola, invece Gesù lo porta in disparte lontano da tutti.
Entrambi i miracoli hanno quindi diversi fattori in comune, quelli descritti (altri intercedono per il bisognoso – Gesù conduce l’individuo in un posto in disparte), a questi si aggiunge anche la modalità con cui Gesù agisce.
Al cieco gli mise la propria saliva sugli occhi, al sordomuto mise la propria saliva sulla lingua.
Fece un’azione simile anche con il cieco nato descritto in Giovanni: “Detto questo, sputò in terra, fece del fango con la saliva e ne spalmò gli occhi del cieco, e gli disse: «Va’, làvati nella vasca di Siloe» (che significa «mandato»). Egli dunque andò, si lavò, e tornò che ci vedeva” Giovanni 9:6-7
La saliva era nota come cura per i problemi agli occhi anche nella letteratura rabbinica.
Secondo una tradizione, la saliva del figlio primogenito d’un padre ha potere curativo, ma non quella del primogenito d’una madre. Gesù con questa azione probabilmente stava dimostrando che era il “primogenito”, cioè Colui che ha il primato, del Padre Celeste.
L’apostolo Paolo dirà: “Egli è l’immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura; poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui. Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; è lui il principio, il primogenito dai morti, affinché in ogni cosa abbia il primato.”
Cristo è L’IMMAGINE = il termine originario deriva da “COPIA” o “SOMIGLIANZA”. Cristo è l’immagine perfetta del Padre e possiede la stessa natura. Gesù dirà di se stesso: “Chi ha visto me ha visto il Padre”.
Cristo è il Primogenito non nel senso che è stato creato da Dio e di conseguenza sia la prima creatura. E’ il Primogenito nel senso che Egli ha il PRIMATO su tutto.
Con il termine PRIMOGENITO indica che Egli è Colui che detiene il PRIMATO e non indica il PRIMO NATO.
Cristo non può essere un “essere creato” e allo stesso tempo essere il Creatore di ogni cosa (tutte le cose sono state create per mezzo di lui). Egli possiede il primato su OGNI COSA.
Lo scrittore agli ebrei dirà: “in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose”. Ebrei 1:2
Nella cultura ebraica il primogenito era il figlio che aveva ricevuto il diritto ereditario dal padre, indipendentemente dall’ordine di nascita.
Per esempio lo stesso Israele pur non essendo la PRIMA nazione sorta è definito il “primogenito di Dio” (Esodo 4:22) cioè il prediletto, il popolo al quale Dio aveva affidato il primato su ogni altro popolo.
In questi passaggi Gesù probabilmente stava dimostrando che Lui era proceduto dal Padre, che era il Suo PRIMOGENITO e che in quanto tale aveva il PRIMATO, la SUPREMAZIA, anche sulla malattia. Non era la sua saliva a guarire ma il Suo PRIMATO sulla malattia.
Mi piace vedere che Gesù nel portare l’uomo in disparte, in questo caso comunica il proprio PRIMATO in maniera individuale. Come se Gesù volesse mostrare al cieco che Egli aveva il PRIMATO sulla malattia e sulla vita dell’uomo stesso. Il cieco era prima di tutto una creatura di Dio. Gesù stabilisce una comunione diretta e personale con l’individuo.
Compiuto questo miracolo, Gesù con i discepoli s’incammina per strada e mentre camminavano chiederà loro: “Chi dice la gente che io sia?” … “E voi, chi dite che io sia?”
Gesù desidera rivelarsi all’uomo in maniera individuale. Egli ha il PRIMATO anche su te che stai leggendo.
Colui che ha il PRIMATO SU te in quanto Sua creatura, desidera averlo IN te come Signore.
Egli desidera avere INFLUENZA nella tua vita, avere la PREMINENZA, il primato, in te.
Caldaralo Francesco | Notiziecristiane.com
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