In Europa esistono numerosi ponti del Diavolo, ma il Rakotzbrücke all’interno del parco naturale di Kromlau è probabilmente il più conosciuto e spettacolare di tutti. La maggior parte dei ponti “del diavolo” europei fu costruita in epoca medievale ed immediatamente successiva, fra il 1.000 e il 1.600 circa, e nella sola Francia se ne contano 49. I Ponti del Diavolo si trovano con facilità e frequenza anche in Italia, Germania, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svizzera, Regno Unito, Estonia, Romania e Bulgaria, ma anche in altri paesi fuori dall’Europa.
Come detto prima, il Rakotzbrücke si trova nel più grande parco della Sassonia, il “Azaleen- und Rhododendronpark Kromlau” (parco delle azalee e rododendri di Kromlau), a circa 120 chilometri da Dresda, sul confine con la Polonia. Il Parco fu realizzato durante il XIX° Secolo da Friedrich Hermann Rotschke, cavaliere di Kromlau e amante della natura. Il parco è un bellissimo esempio di giardino inglese, con molti piccoli stagni e laghi. La sua peculiarità è certamente il Ponte del Diavolo, a poca distanza dal parcheggio per le automobili.
La targa commemorativa di Rotschke:
Il ponte crea un cerchio perfetto quando riflesso nelle acque dello stagno sottostante. Naturalmente, e non potrebbe essere diversamente, anche il Ponte Rakotzbrücke ha la sua leggenda legata al Diavolo.
Le Leggende del Ponte
L’architetto che progettò il ponte strinse un patto col maligno: avrebbe realizzato un ponte unico, ma la prima anima del primo essere vivente che l’avesse attraversato sarebbe finita all’inferno. L’astuto architetto raggirò Belzebù, facendo attraversare il ponte da un cane.
Un’altra storia racconta che chiunque gli passerà sotto con una barca a vela durante una notte di luna piena scoprirà le abilità mistiche racchiuse dentro di sé.
Altre persone sostengono che, se guardato da una certa angolatura, il Ponte sveli il volto del Diavolo, mentre altri ancora affermano che il ponte sia esso stesso un portale verso un altro mondo.
Naturalmente, tutte queste leggende contribuiscono solo ad accrescere il misticismo legato ad un’opera architettonica bellissima. Il ponte infatti è solo la metà di un cerchio perfetto, l’altra metà viene realizzata dal suo riflesso nell’acqua, creando l’illusione di un tondo in pietra completo. Se state progettando una visita al Rakotzbrücke informatevi bene sull’apertura e sulla sua effettiva transitabilità: il ponte non è sempre aperto al pubblico al fine di preservarlo per le generazioni future.
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