Il mercimonio nella Chiesa è possibile? Quali sono i limiti eventualmente? Vediamo cosa dice la Parola di Dio.
Premessa
Le Chiese che per grazia di Dio stiamo cercando di guidare, hanno una storia molto recente, quasi due anni. E, sinceramente, come tutte le cose “nuove” spesso sperimentiamo situazioni particolari alle quali urge dare una risposta, e anche subito.
Una di queste questioni è proprio la vendita di beni o oggetti “religiosi” o parareligiosi all’interno della Casa del Signore. Ci viene da chiederci se il Signore Gesù è d’accordo con tutto questo.
La Parola di Dio
Matteo 21:12-13 – Gesù entrò nel tempio, e ne scacciò tutti quelli che vendevano e compravano; rovesciò le tavole dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombi. E disse loro: «È scritto: “La mia casa sarà chiamata casa di orazione, ma voi ne avete fatta una spelonca di ladroni”».
Marco 11:15-16 – Vennero a Gerusalemme e Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare coloro che vendevano e compravano nel tempio; rovesciò le tavole dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombi; e non permetteva a nessuno di portare oggetti attraverso il tempio.
Come possiamo leggere da questi due versi, (ai quali fanno eco Giovanni 2:13-22 e Luca 19:45-48 senza peraltro aggiungere), Gesù non si trovava assolutamente d’accordo con i venditori nel tempio. Notiamo, attentamente leggendo le Sacre Scritture, che non è tanto l’oggetto della vendita a suscitare lo zelo del Maestro quanto il fatto stesso che ci sono dei venditori all’interno del tempio. LA casa di Dio è chiamata casa di orazione, con un termine che abbraccia in senso lato la lode e la gloria da rendere al Signore. All’interno della casa del Signore, allora, non si può entrare con l’obiettivo di fare commercio. Anche se le intenzioni sono buone (raccogliere fondi per i bisognosi ovvero per le esigenze della Chiesa stessa) la metodologia è sbagliata: dentro la casa del Signore non si può e non si deve vendere nulla. Marco, rispetto a Matteo e agli altri, aggiunge che il Maestro svolse un’opera volta non solo a contrastare chi era già nel tempio per vendere ma anche chi voleva portare oggetti, (notiamo qualunque tipo di oggetto) nel tempio con la finalità di vendere.
Fratelli, le Chiese oggi approfittano della vendita di oggetti religiosi o parareligiosi non riescono a sfuggire da questa legge. Ogni chiesa può benissimo distinguere le attività e creare una struttura a parte che possa soddisfare la richiesta evidente di Bibbie o di altro materiale cristiano da parte dei propri fedeli, ma questo sempre all’esterno della Chiesa di Dio e, per come la vediamo noi SENZA lucrare sui costi effettivamente sostenuti per acquistare il materiale.
Anche la nostra Chiesa ha acquistato dei calendari personalizzati cristiani per dare ai fratelli la possibilità di restare in contatto con la Parola di Dio. Molti di questi sono stati acquistati dai fratelli ma semplicemente ripagando i costi necessari per la loro produzione e molti altri sono stati invece donati totalmente a quanti versavano in situazioni di bisogno e di necessità, compreso anche le Chiesa periferiche sempre un pò economicamente dissestate e non in condizione di affrontare spese.
Fratelli la casa del Signore deve essere usata soltanto per dare gloria e onore al Signore, con i nostri gesti, con le nostre azioni, con i nostri pensieri. Il mercimonio non è consentito dalla Parola di Dio. Le chiese possono benissimo attrezzarsi in modo tale da non mischiare il Sacro con il profano.
Dio ci benedica
Gabriele Paolini – notiziecristiane.com/accademiajeshuaeuropa.it/
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