LA FAMIGLIA inserita nel tessuto sociale contemporaneo, quotidianamente perde di valore stabile nei principi e nei sentimenti Oggi solo il 40-50% delle persone si sposano per vero amore, gli altri si sposano per interesse, per obbligo, e in alcuni stati, le unioni vengono convenute dalla nascita o pattuite al raggiungimento della pubertà femminile, altri ancora, per cause secondarie rispetto all’uno o all’altro dei futuri sposi.
Sino a metà del secolo scorso, il matrimonio era stimato come “obiettivo costretto”, infatti discriminatoriamente, per donne in età avanzata era usato il termine dispregiativo “zitelle”, mentre per gli uomini “scapoli d’oro”. L’unione, caratterizzata da inequivocabili divisione dei ruoli, era motivata dall’esigenza di “funzionalità reciproca”. Il potere volitivo economico era sostenuto dall’uomo, quale capofamiglia, mentre la donna se ne occupava consapevolmente sostenendo il focolare domestico. Anche se simili ruoli sono ricorrenti in molte unioni, assistiamo ad una metamorfosi delle parti, ovvero l’affermazione di molti uomini in ambito casalingo mentre le donne inserite nel lavoro e nella società, ricoprono figure predominanti e manageriali, le cui funzioni erano di assoluto predominio patriarcale, sino agli inizi del secolo precedente.
Ma quale valore assume il matrimonio? Inizialmente nella fase d’infatuazione basta uno sguardo (attrazione fisica e mentale), gli occhi si incrociano (farfalle nello stomaco), spesso basta un gesto, il profumo e il potenziale partner viene idealizzato. Le affinità amplificate, le divergenze sminuite e il contatto fisico, incoraggiato nella fase dell’innamoramento, permettono di approfondire la conoscenza reciproca per una relazione d’amore, il cui obbiettivo futuro si concretizza nel legame duraturo, “finché morte non vi separi” ( si spera). Il matrimonio è la fine di un vissuto presso il proprio nucleo originario e l’inizio di un nuovo percorso, le cui tappe essenziali forgiano legami forti in un’intesa intimamente complice con il proprio partner. Vivere sotto lo stesso tetto, diventa un incastro di due individui differenti ma integralmente uniti in una sola entità, spronata dall’amore reciproco, la cui volontà è fondersi l’un l’altro nei propri percorsi paralleli ma coincidenti nell’erigere la relazione edificata sulla condivisione di interessi comuni e sull’esigenza reciproca di conforto; traguardo per cui l’uno diventi “base sicura” per l’altro.
Con il passare del tempo, le abitudini della coppia subiscono cambiamenti dovuti alle diverse fasi dei cicli vitali, e talvolta l’equilibrio diventa instabile. Se non c’è una buona dose di flessibilità e capacità di adattamento in entrambi i partner, allora è possibile che si generino conflitti e che la coppia arrivi ad una situazione di blocco o stallo o addirittura di separazione. Dagli ultimi aggiornamenti Istat 48 matrimoni su 100 falliscono, quindi una coppia su due sceglie di separarsi.
La facoltà di annullare il legame matrimoniale ha smembrato di parecchio il valore della famiglia, ovviamente vi sono casi (relazione tossica) in cui, per incolumità di uno o di entrambi i coniugi, sia necessario scrivere la parola fine ma per alcune, ancor prima di pronunciare il fatidico “si”, si pronostica il vincolo matrimoniale pari a una convivenza transitoria, motivata dal prosaico “meschino” se funziona bene, altrimenti, ognuno a casa propria. Un modulo precario, part-time della promessa. Basta un click, la lettera dell’avvocato, una firma dinnanzi alle autorità e la protervia dell’ insediarsi prima e del defluire dopo, dissolve impunemente un legame sentimentale.
DUE CUORI E UNA CAPANNA, una locuzione citata più volte il cui significato nobile identificava due persone disposte a concedersi sfidando le tempeste più violente. Certamente la vita di coppia è più complicata, in alcuni casi è tutt’altro che idilliaca… la coppia perfetta, senza conflitti non esiste. I coniugi nel loro percorso relazionale, si trovano ad un cambio di vita in cui è necessario raggiungere di comune accordo, un equilibrio soddisfacente per entrambi, accogliendo l’evoluzione del vincolo come opportunità per crescere insieme, affrontando molteplici avversità. Non è plausibile coartare l’amore nel tempo ma è fattibile attivarsi per ravvivarlo, conquistando le fasi evolutive della coppia ; infatti l’azione progressiva farà scattare emozioni e sentimenti assopiti ma consolidati nel tempo
Cosa dice la bibbia del matrimonio?
Nel libro della Genesi sta scritto: “ Poi l’Eterno DIO con la costola che aveva tolta all’uomo ne formò una donna e la condusse all’uomo. E l’uomo disse: «Questa finalmente è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Lei sarà chiamata donna perché è stata tratta dall’uomo». Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una sola carne Genesi 2: 22-24
Non vi sono dubbi, è descritto il marito e la moglie quindi, inequivocabilmente è il vincolo matrimoniale istituito da Dio e non dagli uomini. Lo sposalizio è citato ben 47 volte: Abramo, Davide, Ruth e le nozze di Cana ect. Il vincolo matrimoniale ha un significato eccellente,infatti Dio ha voluto provvedere ad un aiuto convenevole per l’uomo, affinché non rimanesse solo: Poi l’Eterno DIO disse: «Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto conveniente a lui». ”Pertanto il Signore stabilisce un legame di amore e di sostegno reciproco, affinché uniti possano condurre la pienezza della loro esistenza. “Due valgono meglio di uno solo, perché hanno una buona ricompensa per la loro fatica” (Ecclesiaste 4:9). Inoltre, un ulteriore incoraggiamento in favore dell’unione benedetta la leggiamo in Proverbi 18:22 “Chi ha trovato moglie ha trovato un bene e ha ottenuto un favore dal Signore.”
Nel libro di Ecclesiaste chiavi di lettura inconfondibili, illustrano caratteristiche assolutamente necessarie alla coppia per il loro ménage
Dono della coppia: Due valgono meglio di uno solo, perché hanno una buona ricompensa per la loro fatica.
Sostegno: Se infatti cadono, l’uno rialza l’altro; ma guai a chi è solo e cade, perché non ha nessun altro che lo rialzi!
Conforto: Così pure se due dormono assieme, si possono riscaldare; ma uno solo come farà a riscaldarsi?
Complicità: Se uno può sopraffare chi è solo, due gli possono resistere; una corda a tre capi non si rompe tanto presto Ecclesiaste 4:9-12
Non basta, andare d’accordo, a volte, dietro il ponteggio della coppia può esistere un accomodamento tacito, ovvero: mantenere un legame astratto, perché non ci sono alternative; certamente questa relazione non rappresenta la volontà divina e non dovrebbe rivelarsi in un matrimonio cristiano e neppure in stato un legame di areligiosità.
Ogni coppia ha proprio equilibrio o quanto meno, si propone di raggiungerlo smussando gli angoli, al fine di non versarsi in una vera e propria crisi matrimoniale. Purtroppo in tempi odierni le coppie accusano demotivazione nel vivere insieme e frequentemente si concretizzano nervosismo, emotività eccessiva, mancanza di dialogo e intesa,stanchezza; segnali, i cui aspetti periodici denotano parossismo. Risulta evidente la necessità di un intervento esterno qualora i coniugi rivelino impossibilita di recuperare equilibrio e restaurare la serenità.
LA CORDA A TRE CAPI
Notizie Cristiane nelle pubblicazioni del il 21 maggio 2019 e nel 3 aprile 2020 si è allineata a questa coppia rivoluzionaria, approvando le azioni di consulenza provenienti da principi biblici inseriti nelle concetti e nelle linee di comportamenti prevalenti da assumersi nella diversità delle casistiche.
Ma chi sono chi sono Fiorenza e Giorgio Bosi? Conosciamoli più da vicino
Il pastore Giorgio Bosi e La moglie Fiorenza sono sposati da 46 anni, hanno due figli e cinque nipoti e sono servi del Signore dalla giovinezza. Durante gli anni del loro servizio hanno sviluppato le proprie potenzialità, raggiungendo uno stato di benessere spirituale tale da istruire altri credenti, riconducibili alla vera essenza umana e alla sfera matrimoniale – famigliare, secondo il progetto divino. L’insieme dei dinamismi li ha motivati a fondare più di quarant’anni fa il ministerio della Corda a tre Capi.
La consulenza applicata attraverso il percorso problem solvig nella terapia di coppia, pone sotto la lente d’ingrandimento l’identificazione delle potenzialità di ogni coniuge, i quali stimolati al dialogo reciproco, evidenziano i malesseri e le esigenze dell’altro,successivamente, la coppia in crisi viene guidata,nel rispetto dei ruoli disposti da Dio, al consolidamento dell’unione benedetta.
Diversamente per le famiglie le cui tensioni si manifestano verso determinati obiettivi, gli interventi si esprimono e si elaborano in forme diverse, secondo le interferenze socio-culturali e spirituali. Ogni episodio di disagio e di sconfitta personale, trova riscontro e conforto nelle risposte preziose mediante le indicazioni bibliche da realizzare concretamente nell’ambito della cerchia domestica
Il 18 e 19 ottobre a Peschiera del Garda si è svolto il primo seminario organizzato dalla “Corda a Tre Capi”. Il tema “Interferenze di Coppia” ha coinvolto settantadue coppie fra coniugi e fidanzati prossimi al matrimonio, di diverse età e di diverse luoghi del Nord Italia’. Interesse ed impegno stato riscontrato da parte dei partecipanti, i quali durante le varie fasi tematiche hanno realizzato la volontà di Dio nella relazione coniugale. Il vissuto pregresso delle coppie presenti, ha permesso di porre comparazioni con le proprie preferenze e attitudini non sempre in equilibrio con il partner. Il criterio evolutivo delle analisi di convivenza trattato dai coniugi Bosi ha evidenziato i pericoli contigui ,giustamente definiti “I 10 Killer del Matrimonio”, siffatto i paragrafi esplorati durante il meeting, assumono un’importanza ancora maggiore se si considerano gli aspetti psico sociali non solo come insidie ma come pretesti giustificativi, atti a impedire le azioni di riconciliazione fra i congiunti. Per la prima volta, le conoscenze, le strategie apprese in forma teorica dai presenti hanno permesso di trovare risposte nella dimensione pratica affinché possano essere trasformate in competenze di responsabilità del vissuto presente e futuro.
Dalle interviste effettuate al termine della convention, alcune coppie hanno dichiarato di aver potuto mettere in discussione se stessi e i propri comportamenti, pertanto con maturità responsabile impareranno ad affrontare piccole difficoltà quotidiane,in accordo alle necessità e nel rispetto delle regole del compagno. E se per alcuni è stato un auspicio per prendersi per mano e camminare all’infinito; per altri una favorevole promessa,in quanto l’intento era di sciogliere il vincolo matrimoniale, malgrado ciò, le motivazioni intrinseche scaturite durante il meeting, hanno permesso di suscitare positivamente nei sposini ,la spinta di rinnovamento per la metamorfosi accrescitiva del rapporto.
Dopo aver esaminato la cosa mi levai e dissi ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: «Non abbiate paura di loro! Ricordatevi del Signore grande e tremendo e combattete per i vostri fratelli, per i vostri figli e figlie, per le vostre mogli e per le vostre case!». Neemia 4:14
Una meritevole attenzione va attribuita ai fondatori e relatori del Convegno, in quali, intervistati al termine hanno dichiarato: ”In un momento tanto complesso e difficile per le coppie, la diligenza e il coinvolgimento con cui il convegno è stato seguito, testimoniano ancora una volta l’ importanza della necessità di un confronto periodico, pertanto si impone l’importanza di organizzare nel futuro incontri annuali. I partecipanti hanno colto le opportunità per riflettere sulle sfide e sugli obbiettivi da raggiungere fra momenti di serenità e sorrisi, nel momento in cui i suggerimenti coinvolgenti ed efficaci., trovassero facilità di applicazione nei temi trattati. Per antonomasia, non sono mancati i “germogli di speranza”, cioè buoni propositi per azioni concrete.
“Noi, suoi servi, ci alzeremo e costruiremo: ma voi non avete né parte né diritto né memoria a Gerusalemme“. Neemia 2:20
Lella Francese
https://scoprigesu.it/un-miracolo-ogni-gio/gesu-la-nostra-speranza/
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