Gli studenti provano cosa significa per un disabile affrontare le barriere architettoniche.
La seconda B della scuola media Guicciardini di Firenze e la sua insegnante di italiano, prof.ssa Simona Magistà, hanno vissuto insieme l’esperienza del «Marciapiede-didattico», un progetto itinerante nelle scuole, che si colloca nell’ambito dell’iniziativa più generale «Una strada per la vita». Il progetto è promosso da Radio Voce della Speranza (Rvs), con il contributo dell’8xmille destinato alla Chiesa cristiana avventista del settimo giorno. Si tratta di un percorso esperienziale che, utilizzando una carrozzina per persone disabili, vuole sensibilizzare e rendere più consapevoli sulle difficoltà create dalle barriere architettoniche.
«Il Marciapiede-didattico costituisce un momento significativo del progetto perché tocca in prima persona chi lo fa», ha spiegato Claudio Coppini, uno degli ideatori del progetto e inviato speciale di Rvs alla Guicciardini. Dopo un primo approccio in classe, Mauro Sbrillo, tutor del progetto, ha invitato i ragazzi, le ragazze e gli insegnanti a salire su di una carrozzina per disabili e ad affrontare il «normale» percorso di un marciapiede cittadino, che il Marciapiede-Didattico riproduce nelle modalità più realistiche possibili. Infatti, iniziando a far girare le ruote della carrozzina si cominciano a trovare tanti ostacoli e barriere che, camminando a piedi, non sempre si notano: come biciclette legate ai pali, deiezioni canine, bauletti di moto sporgenti sul marciapiede, auto parcheggiate sugli scivoli, ecc.
Dopo questa esperienza personale provata dagli studenti, si è tornati tutti in classe ed è iniziata una discussione con i ragazzi che raccontavano le loro impressioni. Claudio Coppini, presente a scuola, si è collegato in diretta con Roberto Vacca, nello studio di Rvs. È nata così un’interessante trasmissione che raccoglie alcuni contributi e tante belle emozioni.
«Mi sono sentita un po’ in colpa», ha detto una ragazza, «perché anche io alle volte metto la bicicletta un po’ male e quindi contribuisco a rendere problematico il percorso alle persone disabili. Devo dire che stare sulla carrozzine è stato molto difficile, perché un semplice gradino è stato una difficoltà enorme e mi sono dovuta far aiutare perché altrimenti non sarei riuscita ad andare avanti».
L’esperienza alla Guicciardini è stata stimolante e incoraggiante sia per lo staff sia per la mission del progetto, che è arrivato al quarto anno di attività.
Fonte: Notizie avventiste
Marta D’Auria
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