Tramite il peccato sono comparsi la malattia, la morte, la sofferenza ed il male.
La sofferenza e la disperazione sono sempre correlate in modo più o meno diretto con la colpa e la ribellione verso Dio. Le conseguenze sono imprevedibili. La colpa distrugge il rapporto tra le persone, mette discordia tra marito e moglie, genitori e figli. Il peccato produce anche una dissonanza nel creato ed è in ultima analisi la causa dello sfruttamento e della distruzione del nostro pianeta. Senza interessarsi minimamente delle conseguenze, l’uomo egocentrico abusa della natura:
Osea 4:1-3
“Ascoltate la parola del SIGNORE, o figli d’Israele.
Il SIGNORE ha una contestazione con gli abitanti del paese,
poiché non c’è verità, né misericordia,
né conoscenza di Dio nel paese:
Si spergiura, si mente,
si uccide, si ruba, si commette adulterio;
si rompe ogni limite e si aggiunge sangue a sangue.
Per questo il paese sarà in lutto,
tutti quelli che lo abitano languiranno
e con loro gli animali della campagna e gli uccelli del cielo;
perfino i pesci del mare spariranno”.
Si possono anche ignorare queste parole, ma i fatti parlano chiaro. Evitiamo però di trarre delle conclusioni affrettate. Il male e la sofferenza non vanno sempre di pari passo, non è vero che un peccato banale provoca l’influenza mentre uno grave provoca la sclerosi multipla o un tumore molto aggressivo. A parte il fatto che non possiamo classificare il peccato in grave e meno grave, non abbiamo assolutamente il diritto di dire ad una persona sofferente che la sua malattia sia la conseguenza diretta del suo peccato. Resta comunque il fatto che, se il peccato non esistesse, non ci sarebbero né il male né la sofferenza.
Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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