Il racconto di questo giovane ricco che dice di osservare i comandamenti di Dio fin dalla sua fanciullezza, si trova scritto in tre Vangeli e tutti e tre dicono più o meno la stessa cosa. Gesù aveva appena finito di dire: “In verità io vi dico che chiunque non avrà ricevuto il Regno di Dio come un piccolo fanciullo non entrerà punto in esso”. (Luca 18:17-25) E in continuazione dice: E uno dei principali lo interrogò dicendo: Maestro buono, che farò io per ereditare la vita eterna? – Marco 10:17, ci dice che questo tale corse a Gesù e si inginocchiò dinanzi, e lo chiama Maestro buono. Ma continuiamo con Luca. E Gesù gli rispose: Perché mi chiami buono? Nessuno è buono tranne uno solo, cioè Iddio. Tu sai i comandamenti: Non uccidere non commettere adulterio; non rubare; non dire falsa testimonianza; non far torto ad alcuno; onora tuo padre e tua madre. Ed egli rispose: Tutte queste cose io le ho osservate fin dalla mia giovinezza. E Gesù udito questo gli disse: Una cosa ti manca; vendi tutto ciò che hai, e distribuiscilo ai poveri e tu avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguitami. Ma egli, udite queste cose, ne fu grandemente attristato, perché era molto ricco. E Gesù vedendolo a quel modo, disse: Quanto malagevolmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel Regno di Dio! Poiché è più facile ad un cammello passare per la cruna di un ago, che ad un ricco entrar nel Regno di Dio.
Questo brano della Scrittura viene tuttora usato dai legalisti (coloro che osservano la legge di Mosè) per insegnare di sottostare ed osservare i dieci comandamenti per come qua ce lo comanda Gesù. Il cristiano seguace di Cristo come noi Evangelici, li osserva in Cristo che ha adempiuto la legge per noi, poiché quando noi cadiamo, Egli ci rialza e ci perdona. Ma andiamo daccapo, e vediamo perché Gesù dice a questo ricco di osservare i dieci comandamenti. Per prima cosa, il ricco non era sincero, ma ipocrita e tentatore. Egli corse dinanzi a Gesù e s’inginocchiò come per adorarlo e lo chiama solamente Maestro buono. Gesù che già gli aveva letto il pensiero, gli fa capire che i maestri non si adorano e che di buoni non vi è nessuno tranne Dio. Ciò per fargli capire che era un ipocrita. Allora Gesù essendo sotto la legge, come tutti coloro che sono sotto la legge non potendo parlare di grazia, gli dice: devi osservare appieno i comandamenti di Dio per avere la giustizia della legge. Poi c’è l’altro fattore, cioè che Gesù non gli poteva parlare di grazia, perché non era il tempo, poiché la grazia entra in vigore, non alla nascita di Gesù, ma alla sua risurrezione.
E quando il ricco gli dice che aveva osservato i comandamenti fin dalla sua giovinezza, Gesù non gli dice nulla se il ricco abbia la vita eterna che chiedeva, ma gli fa capire di essere manchevole e che se almeno dava tutti i suoi beni ai poveri si fosse accumulato un tesoro nei cieli, e poi nel seguire Gesù poteva acquistare la vita eterna che non aveva; e perché non l’aveva? Perché non era vero che egli aveva osservato i dieci comandamenti. Egli non amava il prossimo, e secondo la legge, non era degno di vita eterna, e se è impossibile per un cammello passare per la cruna di un ago, tanto più è impossibile che un ricco come questi entri nel Regno di Dio. Qui non si tratta che non entra perché è ricco, ma perché adora le ricchezze, come egoista.
In conclusione, il ricco corre a Gesù e gli si inginocchia dinanzi, ma non lo riconosce Signore, come il ladrone sulla croce; poi domanda: Che devo fare per avere la vita eterna? E quando Gesù gli dice cosa doveva fare che consiste nel vendere le sue ricchezze, si rifiutò e si attristò e se ne andò, per non entrare nel Regno di Dio.
Gesù lo guardò in faccia e lo amò (Mar.10:21), ma questo non ci confonde poiché Gesù ha amato tutti i peccatori, da dar la sua vita per loro.
Gloria al Signore e pace a tutti noi.
Gianni Colucci – notiziecristiane.com
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